YLF2014 (Day 4): Chi organizza i corsi estivi di atletica in Norvegia? La Federazione ovviamente


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YLF2014 (Day 4): Chi organizza i corsi estivi di atletica in Norvegia? La Federazione ovviamente

sparIeri è giunto il turno dell’ultimo workshop, e ho scelto di partecipare a quello tenuto da due giovanissimi ragazzi norvegesi che hanno parlato del DNB Summercamp che si tiene ogni anno nella loro nazione.

Purtroppo ho dovuto rinunciare a quello riguardante i giovani come ambasciatori contro il doping, ma ho pensato che in Italia è l’ultimo dei nostri problemi (cioè, se abbiamo atleti che si dopano e non riescono a prendere medaglie vuol dire che siamo proprio stupidi).

Tanto per cambiare, anche questa volta sono rimasto completamente spiazzato. Il DNB Summercamp non è altro che un campo estivo appunto, consistente in una serie di giochi inerenti l’atletica pensati apposta per far divertire i più piccoli e farli avvicinare al nostro sport.

A questo punto vi starete chiedendo cosa c’è di speciale, cosa c’è di diverso rispetto a quello che fanno un sacco di società in Italia. Ebbene, tenetevi forte: il DNB Summercamp è organizzato direttamente dalla Federazione Norvegese. O meglio, non direttamente, ma il modello è veramente semplice. La Federazione dà la possibilità a tutte le società di accedere a dei fondi per organizzare questi corsi nella propria città, mette a disposizione delle linee guida da seguire (come per esempio una lista di giochi, o dei suggerimenti su come comportarsi in caso di pioggia, ecc). Il ricavato delle iscrizioni poi rimane nelle casse della società organizzatrice, che nel frattempo avrà anche raccolto nuovi tesserati tra tutti i partecipanti che è riuscita a raccogliere.

Nel 2013 ben 91 città e altrettante società hanno avuto la possibilità di organizzare il Summercamp e nel 2014 il numero ha superato il centinaio.

Direi che in questo caso copiare non è per niente un male.

YLF2014 (Day 3): Portare l’atletica nelle scuole con 0 budget


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YLF2014 (Day 3): Portare l’atletica nelle scuole con 0 budget

zurichSono appena tornato dalla sessione serale della prima giornata di gare a Zurigo (cerimonia di apertura stupenda, spero l’abbiano trasmessa in TV), e tra uno sbadiglio e l’altro vi racconto quello che abbiamo fatto oggi.

Stamattina, dopo la ormai consueta corsetta in compagnia, ogni gruppo ha presentato alla platea il lavoro che ha svolto il giorno prima, mettendo in evidenza punti di forza e punti deboli dei vari progetti che sono stati più o meno messi in piedi.

Una volta finito c’è stata una breve presentazione su un progetto dell’UNESCO che usa il calcio per diffondere alcuni valori in Africa. Proprio riguardo questo tema è stato chiesto ai vari gruppi di individuare quali possono essere i valori trasmissibili con l’atletica e successivamente come fare per poter portare l’atletica ad un livello superiore. Sono stato parecchio sorpreso nel constatare che la miriade di problemi che presenta l’Italia sono praticamente assenti in Norvegia. A quanto pare nei paesi nordici le società funzionano alla grande (per fare un esempio, non esiste società senza sito internet, cosa che in Italia solo ora sta avvenendo) mentre ci accomuna il problema del “drop-out” degli atleti una volta che raggiungono i 15-16 anni.

Dopo pranzo è arrivato il momento di decidere a quale workshop partecipare. Stavolta la scelta è ricaduta su un progetto di una società serba che ha organizzato attività inerenti l’atletica in varie scuole di Sarajevo, il che è già ammirevole, ma soprattutto l’ha fatto a budget zero dato che la Serbia è ancora in fase di ricrescita dopo la guerra.

Sono anni che sostengo che se si vuole rilanciare l’atletica bisogna ripartire dalle scuole, e dopo aver seguito la presentazione di questi due ragazzi ne sono convinto sempre più. In solo qualche mese sono riusciti a coinvolgere più di 600 atleti, ritrovandosene poi circa 100 nella scuola di atletica della propria società.

E’ esattamente questo di cui ha bisogno l’atletica italiana. Non solo questo, sia chiaro. Mettendo il naso fuori dai nostri confini è facile capire che siamo messi abbastanza male, ma c’è chi sta peggio. Il problema è che presto rimarremo da soli nella disgrazia se non ci diamo una mossa.

YLF2014 (Day 2): Come gestire una squadra di alto livello


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YLF2014 (Day 2): Come gestire una squadra di alto livello

ylf presentationInnanzitutto mi scuso per il ritardo, ma come potrete leggere la giornata di ieri è stata decisamente impegnativa.

Le attività sono iniziate ieri mattina, susseguendosi una dopo l’altra lasciandoci giusto un paio di pause caffè tra l’una e l’altra. Ognuno di noi non vede l’ora di apprendere!

Come prima cosa abbiamo ricevuto il saluto del vice-presidente della EAA, Jean Gracia, che ci ha augurato buon lavoro e ha tenuto lui stesso la prima conferenza della giornata: la storia della Federazione Europea e i suoi obiettivi. Penso che ben pochi sappiano come è iniziato tutto, ma mi ha fatto veramente piacere sentire sparsi nel racconto i nomi di alcuni italiani come Bruno Zauli e Primo Nebiolo, sintomo che l’atletica italiana in passato è stata piena di menti eccelse che hanno avuto le capacità di condurre l’intera atletica mondiale.

Subito dopo la parola è andata ad un giovane rappresentante dell’UNESCO, main partner dello Young Leaders Forum fin dalla sua nascita nel 2006. Ci ha spiegato che l’UNESCO non a difendere il patrimonio artistico e culturale del mondo, ma ha tra i suoi obiettivi principali anche la diffusione della cultura tra i vari paesi, per questo il forum si sposa perfettamente con questa costola delle Nazioni Unite.

Ma è dopo pranzo che abbiamo iniziato seriamente a lavorare.

Divisi nei soliti gruppi abbiamo avuto il compito di adattare un progetto a cui avevamo pensato tutti insieme poco prima alle richieste contenute nel bando di finanziamento di Erasmus+. Questa è una prassi tanto strana quanto comune. Ogni progetto ha bisogno di soldi per poter funzionare, e a volte per poter accedere a quei pochi fondi che si vedono all’orizzonte bisogna cambiare qualcosa rispetto alla stesura iniziare, anche solo le parole con cui si presenta la propria idea.

Come ultima conferenza della giornata abbiamo avuto una presentazione tenuta da due ragazze spagnole che ci hanno spiegato come riescono a gestire la più grande squadra spagnola di atletica, che vanta circa 800 tesserati tra bambini e atleti professionisti. E’ stato veramente interessante sbirciare tra i meccanismi di una vera squadra di atletica, cosa che in Italia riescono a fare veramente pochissime realtà, e ora ho capito perché: c’è veramente tanto dietro.

E a questo punto è doveroso un ringraziamento a mia madre che mi ha convinto ad infilare in valigia una camicia ed un pantalone. Sì perché per cena siamo stati ospiti alla House of Switzerland, il corrispettivo svizzero di Casa Italia, con gran parte del direttivo della EAA. La cosa era abbastanza tranquilla, si stava in piedi a tavolini a chiacchierare e a scherzare, è stato veramente piacevole. Alla fine abbiamo chiuso la serata con uno spettacolo olografico veramente ben fatto proiettato sulla facciata dell’Opera di Zurigo.

Qui le cose iniziano a farsi serie.

YLF2014 (Day 1): Presentazioni, convenevoli e affini


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YLF2014 (Day 1): Presentazioni, convenevoli e affini

letzigrund-stadionEbbene si, sono arrivato a Zurigo sano e salvo. Ho fatto un po` di fatica a trovare chi mi avrebbe dovuto accompagnare al luogo dove si svolgera lo Young Leader Forum 2014, un ostello della gioventù, ma l`importante è avercela fatta.

Sbrigata la pratica accredito ho sistemato le valigie nella mia camera e uno strano rumore allo stomaco mi ha fatto notare che ho aspettato così tanto in aeroporto che mi é saltato il pranzo. Vabbè, per fortuna ho dovuto aspettare solo le 6 e mezza per cenare. Sì, avete capito bene, noi facciamo merenda e qui pranzano con salsicce e strana pasta bianca sul trasparente, ma si sa, paese che vai, pasta che trovi.

Ma torniamo un po´indietro. Subito dopo il pranzo che non ho fatto abbiamo avuto tempo libero quindi ho approfittato per dare un occhio al Letzgrund Stadium, lo stadio dove si svolgeranno appunto gli Europei. Ben 6km mi distanziano da questo piccolo stadio, vuoto ancora per poco, che sono stati abilmente coperti grazie agli efficientissimi mezzi pubblici di Zurigo: cambiare due autobus (cosa che chi abita a Roma sa che é da evitare assolutamente se si tiene alla propria vita) non é mai stato cosí facile.

Tornato all´ostello era già ora di niziare le attività. Come sempre la prima cosa sono state le presentazioni e dei piccoli giochi per iniziare a socializzare. Dopo di che siamo stati divisi in gruppi, con i quali svolgeremo la maggior parte delle attività previste a partire da domani.

Anche se non sono ancora arrivati tutti i partecipanti, si respira già aria di Europa. Conoscere gente di stati che non so nemmeno dove sono sulla cartina geografica é decisamente stimolante.

Purtroppo dopo cena ha iniziato a piovere, così per la gioia dei nostri genitori non potremo andare a scorrazzare per Zurigo. In compenso é appena partito un torneo di Ping Pong.

Ora scusate ma il dovere mi chiama!

P.S. Tanto per cambiare in Svizzera hanno un tipo di presa per la corrente che usano solo loro, e naturalmente me ne sono accorto non prima di aver scaricato tutta la batteria del mio pc. Quindi ora sono qui a scrivere tramite il computer del mio compagno di stanza austriaco che ha una dannatissima tastiera tedesca con le lettere spostate e senza lettere accentate. Inutile dirvi quanto ci ho messo a scrivere queste quattro righe.

“Sig. Fortunato? Sarebbe disponibile ad andare a Zurigo?”


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“Sig. Fortunato? Sarebbe disponibile ad andare a Zurigo?”

Ebbene sì, ci sarò anche io a Zurigo, centro dell’atletica europea quest’anno!

Come già scritto sul sito sono stato chiamato a rappresentare l’Italia allo Young Leaders Forum organizzato dalla European Athletics a Zurigo in concomitanza con i Campionati Europei.

Non nascondo che quando ho ricevuto la telefonata sono stato parecchio sorpreso. Avevo già provato a partecipare a questi Europei come volontario, tuttavia non conoscendo il tedesco la mia candidatura era stata rifiutata e mi ero rassegnato a guardare le gare in TV. Per questo quando mi hanno chiamato dall’Area Internazionale della FIDAL per chiedermi se fossi disponibile dal 10 al 15 Agosto sono stato particolarmente felice, è stato come segnare il gol della vittoria all’ultimo minuto.

Inutile dirvi che vi terrò aggiornati qui sul blog su questa esperienza, che sarà sicuramente fantastica, raccontandovi quello che faremo durante le attività in programma.

A risentirci al 10 sera quindi!

#atworkat : Stavolta tocca agli Allievi, tutti a Rieti!


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#atworkat : Stavolta tocca agli Allievi, tutti a Rieti!

Dopo un week-end di pausa torniamo a lavorare, ancora una volta per una occasione importante!

A partire da venerdì presidieremo Rieti in occasione dei Campionati Italiani Allievi/e che dureranno fino a domenica.

In campo si alterneranno Andrea Renai, Giuseppe Saracino e io, sperando che (scusate l’egoismo) non ci sia troppo sole a cuocerci la testa.

In bocca al lupo a tutti, ci vediamo venerdì!

Velocizzato il caricamento delle pagine – Parte 1


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Velocizzato il caricamento delle pagine – Parte 1

La parte più difficile del creare un sito non è tanto farlo bello, ma renderlo accessibile e facile da usare. Uno dei parametri per stabilire la bontà di un sito è infatti la velocità di caricamento delle pagine.

Lo ammetto, atletipercaso.net pecca un po’ in questo, poiché come ho già detto è un lavoro complicato e minuzioso che richiede tempo (cosa che al momento mi manca).

Quindi ho deciso di dedicarmici “a puntate”, migliorando le cose un po’ per volta.

Uno dei passi più semplici da effettuare è alleggerire le immagini presenti nel sito, in modo che al browser serva meno tempo per caricarle. Per fare questo ho scaricato un plugin per WordPress, Bulk WP Smush.it, che utilizza il servizio gratuito di compressione immagini messo a disposizione da Yahoo!.

Un altro plugin che ho usato è W3 Total Cahce, che ottimizza l’utilizzo della cache del browser.

Per testare la velocità ho usato l’utilissimo PageSpeed Insights di Google. Inserendo l’URL di una pagina e premendo invio Google analizza a fondo il codice della pagina e restituisce un valore compreso tra 1 e 100 dove 100 significa che non si può fare nient’altro per migliorare. La cosa bella però è che oltre al punteggio ti dice anche cosa c’è che non va e come sistemarlo. Grazie BigG!

Ho effettuato le analisi sui tre tipi principali di pagine del sito, cioè la Home Page, un articolo e la pagina di una manifestazione della sezione Gare.

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velocitagara1

Come si può vedere i risultati non sono ancora buoni, ma con l’applicazione di questi due piccoli trucchetti è stato guadagnato comunque dal 10% al 20% nel punteggio. La pagina che ha risposto meglio è stata quella della Manifestazione, ma è importante migliorare soprattutto sulla pagina degli Articoli, dato che è quella più richiesta.

Ma questo nella prossima puntata.

SOPOT2014 (Day 8) : Un meritatissimo giorno di riposo


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SOPOT2014 (Day 8) : Un meritatissimo giorno di riposo

fabioceruttiOggi è stata una pacchia. Mi ci voleva proprio dopo i tre giorni infernali passati all’aeroporto. Tra l’altro ho la gola distrutta come conseguenza dell’entrare e l’uscire dall’aeroporto passando da 25 a 5 gradi ogni volta.

In ogni caso me la sono goduta proprio, girando per il palazzetto e facendo foto a destra e a sinistra, senza perdermi nemmeno una gara.

Ho potuto anche tifare i nostri eroi, che purtroppo non hanno avuto vita facile. Il primo che ha messo a dura prova il mio cuore è stato Marco Fassinotti, che si è qualificato per la finale del salto in alto per il rotto della cuffia, 7° solo per aver commesso meno errori degli altri.

Quella che mi ha fatto penare di più però è stata Marzia Caravelli. Ero convintissimo che accedessero alla finale le prime tre delle due semifinali e i primi due tempi, così quando ho visto che Marzia è arrivata quinta nella semifinale più veloce ho pensato che ce l’avrebbe potuta fare, pensiero diventato certezza subito dopo l’arrivo della seconda semifinale, lentissima. Purtroppo però la certezza era basata su un presupposto falso: si qualificavano in finale solo le prime quattro. Pugno nello stomaco. Nonostante il 7° tempo in assoluto Marzia è rimasta fuori. Non oso immaginare come si senta.

Diversa la questione con Fabio Cerutti. Il settimo posto in semifinale non lasciava spazio a speranze, quindi l’ho presa più a cuor leggero. Cosa che non è successa invece con la staffetta 4x400m. Anche lì ci ho sperato fino alla fine e il terzo posto in batteria mi ha confortato, ma nella seconda batteria sono andate troppo forte e il Record Italiano stabilito dalle azzurre non è servito a nulla. Però diamo a Cesare quel che è di Cesare, le polacche hanno fatto una gara spettacolare.

Domani mi sa che posso dormire un po’ di più visto che le gare sono solo di pomeriggio. Spero che non mi facciano stare fuori dall’Arena, non voglio perdermi la finale di Fassinotti!

SOPOT2014 (Day 7) : Cominciano le gare!


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SOPOT2014 (Day 7) : Cominciano le gare!

garesopot2014Iniziavo a pensare che fosse tutto uno scherzo e che i Mondiali in realtà se li erano inventati.

Dopo il terzo giorno passato interamente in aeroporto mi ero addirittura dimenticato che ci fossero delle gare da qualche parte. Quando però sono arrivato all’Ergo Arena dopo la lunghissima giornata ho ricevuto praticamente uno schiaffo.

Non ero mai stato ad una competizione indoor di questo livello e non mi aspettavo che sarebbe stato così entusiasmante, forse anche più delle gare normali! La compatezza del campo di gara e l’ambiente illuminato a giorno fanno sì che con pochissima fatica gli occhi passano da una gara all’altra senza perdere “il filo” anche se si seguono tre competizioni diverse nello stesso momento. Questo fa sì che lo spettatore rimanga sempre in uno stato di eccitazione perchè non c’è un minuto di pausa. Non so se è possibile riproporre la stessa situazione nelle gare outdoor ma credo che bisognerebbe prendere in considerazione l’opzione.

Purtroppo però non sono arrivato in tempo per vedere le gare dei primi 4 italiani, ma ho appreso con piacere che 3 su 4 hanno passato il turno! Devo ammettere che confidavo solo in Margherita Magnani, ma in questo caso sono stato molto contento di essere stato smentito.

Domani mi hanno lasciato il giorno libero, il che significa godermi tutte le gare, dalla prima all’ultima.

SOPOT2014 (Day 6) : Sergey Bubka all’improvviso


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SOPOT2014 (Day 6) : Sergey Bubka all’improvviso

tabellasopot2014La giornata di oggi è stata praticamente la fotocopia di ieri, forse un po’ più indaffarata visto che non so per quale motivo non avevamo a disposizione gli autobus.

Così abbiamo dovuto incastrare valigie, atleti, dirigenti, manager, vip, super vip e chi più ne ha più ne metta, cercando di parlare in francese con chi non sa l’inglese, evitando di far arrabbiare i vice presidenti della IAAF quando vogliono andare immediatamente in albergo e siamo senza macchine e gestire Sergey Bubka quando ti si presenta davanti all’improvviso e non è presente nella programmazione degli arrivi.

Sì, non mi chiedete perché non era nella lista (non potete immaginare che difficoltà ci sia dietro anche la sola raccolta informazioni di 500 piani di volo), ma ad un certo punto ci siamo visti arrivare incontro questo pezzo di marmo dalla faccia impassibile mentre parlava al telefono con gli auricolari. Non ha degnato nessuno di uno sguardo ed ha tirato dritto verso l’uscita. Naturalmente noi gli abbiamo steso il tappeto rosso sotto i piedi. La situazione politica attuale ha contribuito molto, Bubka è il simbolo dell’Ukraina, al momento in conflitto con la Russia di Putin, basti pensare che all’arrivo della squadra Russa era presente un manipolo di poliziotti polacchi, che naturalmente stanno dalla parte dell’Ukraina.

Oggi è arrivato anche Maurice Green, ormai consolidato giornalista per Eurosport, che ha gentilmente declinato le nostre proposte di aiuto per spendere qualcuno dei suoi potenti dollari in taxi.

Mi è dispiaciuto non esserci all’arrivo della leggenda Sebastian Coe. Purtroppo sono dovuto andare via poco prima del suo arrivo. Peccato, volevo controllare se aveva veramente la camminata da Sir.