SOPOT2014 (Day 3) : La noia (quasi) assoluta, ma meno male che c’è il pass


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SOPOT2014 (Day 3) : La noia (quasi) assoluta, ma meno male che c’è il pass

passsopot2014Ieri mi avevano detto che oggi sarebbe stato un giorno libero per me, ma ho insistito per andare comunque all’Ergo Arena per essere a disposizione e fare comunque qualcosa. Se avessi voluto riposare sarei rimasto in Italia, no?

Mai errore fu più grande.

Mi sono dovuto svegliare prestissimo perché alle 8 dovevo essere sul posto, solo per ricevere una mezz’oretta di spiegazioni su come funziona la gestione delle macchine a nostra disposizione e come interfacciarmi con gli autisti. Dopo di che il nulla assoluto.

Sono stato per più di 2 ore seduto a guardare gli operai che sistemavano i cartelloni pubblicitari attorno alla pista in attesa di ricevere ulteriori ordini fino alle 12 e mezza quando ho realizzato che potevo mettermi a studiare (lo so, studiare in Polonia, che tristezza), così son o corso a prendere il tablet dalla vicinissima casa dove vivo e così ho ottimizzato un po’ i tempi.

Alle 14 però è arrivato il momento più atteso della giornata: il ritiro del pass! Stavolta a differenza delle altre mi hanno scattato anche una foto per rendere il pass ancora più sicuro. Tuttavia l’entusiasmo mi si è un po’ spento quando me l’hanno consegnato, non perchè nella foto sembro un pregiudicato nella foto segnaletica, ma perché stavolta ho accesso solo ad una zona del palazzetto, il che significa niente passeggiate curiose. E pensare che a Barcellona potevo entrare anche nella zona VIP!

Dopo pranzo però non avevo intenzione di stare di nuovo con le mani in mano, così sono andato a trovare il mio amico turco Ugur, conosciuto a Barcellona in occasione dei Mondiali Junior, che si fa sempre assegnare al settore Media. Per fortuna lì c’era più da fare e così ho dato una mano a fissare un sacco di cavi penzolanti dalle scrivanie dove si siederanno giornalisti e fotografi durante le gare.

Tra l’altro ho avuto il piacere di ascoltare qualcuno parlare italiano, dato che ho scoperto che un sacco di italiani stanno lavorando a Sopot come tecnici del cronometraggio e come allestitori della location.

Ma tutto sommato la giornata è terminata bene, con una lunga, piacevole e divertente chiacchierata con i ragazzi del Media Team. Domani il mio turno inizia alle 10, sperando che le cose vadano meglio di oggi nel settore trasporti.

SOPOT2014 (Day 1) : Prima volta in Polonia e primi autobus persi


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SOPOT2014 (Day 1) : Prima volta in Polonia e primi autobus persi

Comincia così la mia ennesima avventura da volontario, per la prima volta ad un campionato assoluto dopo due giovanili (Barcellona 2012 e Rieti 2013), la prima volta anche ad un campionato al coperto.

Se date uno sguardo al calendario potete capire che sono finito ai Mondiali Indoor di Sopot, in Polonia. Sì, avete letto bene, in Polonia a Marzo. Che è come voler andare a sciare a Luglio, cioè una pessima scelta.

Ma io lo sapete, sono un temerario, e riempita la valigia di maglioni e felpe stamattina sono partito. I problemi naturalmente non hanno tardato ad arrivare, e hanno per primi preso la forma di una valigia pesante 3kg più del dovuto. Dopo vari travasi con lo zaino sono finalmente riuscito a portare la valigia a 9,9kg, il minimo necessario per rispettare le strettissime regole di Ryanair. Che poi tanto strette non sono visto che quando ho passato il controllo non hanno nemmeno degnato di uno sguardo la valigia rendendo inutile tutta la fatica, consistente tra l’altro nell’indossare 2 felpe (provatelo, proverete l’ebbrezza dell’estate in inverno).

Superata la prima prova è arrivata la più difficile: il ritardo dell’aereo. Purtroppo stavolta indossare una felpa in più non mi avrebbe salvato dalla perdita di due autobus, ed infatti così è stato. Sorvolo sulle turbolenze incontrate dall’aereo nella fase di decollo che mi hanno fatto venire una strizza non trascurabile (come piace dire a noi aspiranti ingegneri).

DSC_0578Atterrato sano e salvo a Varsavia sono stato accolto da un cielo che chiamarlo plumbeo sarebbe stato un complimento. Parte qui la ricerca del primo dei due autobus che avrei dovuto prendere e qui ho realizzato per la seconda volta in vita mia quanto sia sconfortante essere in un paese di cui non si comprende la lingua (la prima volta è stata in Palestina). Come già annunciato ho dovuto prendere l’autobus successivo a quello che avevo prenotato, così come per il secondo, quello che mi ha portato a spasso per 400km da Varsavia a Danzica, città vicinissima a Sopot.

E qui mi tocca parlare della esperienza paranormale avuta sull’autobus. Partendo dal presupposto che mi avevano già avvisato del grande comfort degli autobus polacchi, ma quello che mi sono trovato di fronte superava ogni aspettativa. I sedili in pelle erano la parte meno sorprendente di un autobus che aveva wifi gratis a bordo, prese della corrente per ogni sedile, cinture di sicurezza (e vi assicuro che le usavano), ma soprattutto una hostess che ha fornito brioche e succo di frutta. Brioche e succo di frutta. Manco all’Alitalia sono così cortesi.

Domani è il primo giorno di “lavoro” come volontario. Mi aspettano 4 ore di formazione sulla sicurezza nello stadio, ma ve lo racconterò domani.