SOPOT2014 (Day 1) : Prima volta in Polonia e primi autobus persi


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SOPOT2014 (Day 1) : Prima volta in Polonia e primi autobus persi

Comincia così la mia ennesima avventura da volontario, per la prima volta ad un campionato assoluto dopo due giovanili (Barcellona 2012 e Rieti 2013), la prima volta anche ad un campionato al coperto.

Se date uno sguardo al calendario potete capire che sono finito ai Mondiali Indoor di Sopot, in Polonia. Sì, avete letto bene, in Polonia a Marzo. Che è come voler andare a sciare a Luglio, cioè una pessima scelta.

Ma io lo sapete, sono un temerario, e riempita la valigia di maglioni e felpe stamattina sono partito. I problemi naturalmente non hanno tardato ad arrivare, e hanno per primi preso la forma di una valigia pesante 3kg più del dovuto. Dopo vari travasi con lo zaino sono finalmente riuscito a portare la valigia a 9,9kg, il minimo necessario per rispettare le strettissime regole di Ryanair. Che poi tanto strette non sono visto che quando ho passato il controllo non hanno nemmeno degnato di uno sguardo la valigia rendendo inutile tutta la fatica, consistente tra l’altro nell’indossare 2 felpe (provatelo, proverete l’ebbrezza dell’estate in inverno).

Superata la prima prova è arrivata la più difficile: il ritardo dell’aereo. Purtroppo stavolta indossare una felpa in più non mi avrebbe salvato dalla perdita di due autobus, ed infatti così è stato. Sorvolo sulle turbolenze incontrate dall’aereo nella fase di decollo che mi hanno fatto venire una strizza non trascurabile (come piace dire a noi aspiranti ingegneri).

DSC_0578Atterrato sano e salvo a Varsavia sono stato accolto da un cielo che chiamarlo plumbeo sarebbe stato un complimento. Parte qui la ricerca del primo dei due autobus che avrei dovuto prendere e qui ho realizzato per la seconda volta in vita mia quanto sia sconfortante essere in un paese di cui non si comprende la lingua (la prima volta è stata in Palestina). Come già annunciato ho dovuto prendere l’autobus successivo a quello che avevo prenotato, così come per il secondo, quello che mi ha portato a spasso per 400km da Varsavia a Danzica, città vicinissima a Sopot.

E qui mi tocca parlare della esperienza paranormale avuta sull’autobus. Partendo dal presupposto che mi avevano già avvisato del grande comfort degli autobus polacchi, ma quello che mi sono trovato di fronte superava ogni aspettativa. I sedili in pelle erano la parte meno sorprendente di un autobus che aveva wifi gratis a bordo, prese della corrente per ogni sedile, cinture di sicurezza (e vi assicuro che le usavano), ma soprattutto una hostess che ha fornito brioche e succo di frutta. Brioche e succo di frutta. Manco all’Alitalia sono così cortesi.

Domani è il primo giorno di “lavoro” come volontario. Mi aspettano 4 ore di formazione sulla sicurezza nello stadio, ma ve lo racconterò domani.