VOLPIANO (TO) : C.d.S. di Corsa Campestre Finale Nazionale (raccontati da Michele Belluschi)

I C.d.S. secondo: Michele Belluschi

Bella sensazione quella di poter raccontare di un giorno che rimarrà impresso nella mia mente per molto tempo: la giornata in questione è il 21/02/2010, quando si sono svolti i CDS a Volpiano.

Purtroppo, a differenza di Campi Bisenzio, non c’è stata nessuna trasferta, perché il paese in cui abito dista poco più di un’oretta dalla località in cui si è tenuta la gara.

Mi sveglio alle sette ed immediatamente avverto un mix di tensione e felicità: oggi è il gran giorno, gli allenamenti massacranti svolti da ottobre fino ad oggi sono stati tutti in funzione di questa gara. Capisco immediatamente che andare piano a Volpino sarebbe una delusione troppo grande, di conseguenza è vietato sbagliare. Nei giorni precedenti il Presidente ci aveva caricati a mille, dopo la vittoria ai CDS regionali, si aspettava da noi un piazzamento nelle prime 10 squadre in Italia.

Durante il tragitto in macchina, mi concentro subito su ciò che dovrò fare in gara. Penso immediatamente che partire forte sarebbe un suicidio, meglio piuttosto partire cauti e sfruttare le mie doti di resistenza. Nel viaggio non manca anche una strana sensazione di insicurezza che deriva dalla pessima gara svolta ai regionali 2 settimane fa, penso però che gli allenamenti svolti nei giorni successivi possano farmi dimenticare oggi quella brutta esperienza.
Si arriva finalmente a Volpiano e subito incontro i miei compagni: Ema Fiorello, Mattia Moretti, Davide Nobile e Mattia Cella. Subito si inizia a scherzare come se ci trovassimo al bar, si discute su chi arriverà ultimo della squadra e successivamente si passa a “sfottere” le altre squadre della Lombardia; siamo certi di arrivare ancora primi in Lombardia e passiamo un po’ di tempo a scherzare con il CUS DEI LAGHI, la squadra del fortissimo François Marzetta.

Ma ora basta scherzi, è ora di scaldarsi. Durante i 20 minuti di corsa, ho modo di osservare i miei compagni: Fiore è super carico mentre Moro sembra tranquillo, la gara più importante l’ha già corsa una settimana fa vincendo gli 800m indoor. Ad un certo punto mi affianca l’amico Enrico Lembo, scambiamo due parole, anche lui sta molto bene e lo vedo super motivato.
Dopo aver fatto stretching e la spunta, si entra nel recinto gara per sparare gli ultimi allunghi. L’emozione sale alle stella e mi sento sempre più motivato. Il coach da fuori ci dà le ultime indicazioni, da noi si aspetta un piazzamento intorno al 30 individuale. Ci raduniamo finalmente ai box di partenza. Guardo l’orologio, sono le 11:32, mancano ancora 3 minuti alla partenza. Sono i 3 minuti più strani della giornata. Tutto improvvisamente tace, anche il pubblico è silente: 200 Uomini fermi ai nastri di partenza in attesa tutti di un’unica cosa: lo sparo. Davanti a me Mattia Moretti con il compito di fare da “apripista”.

L’ultima preghiera e poi lo sparo distrugge il silenzio. 400 piedi iniziano a calpestare furiosamente il terreno, mentre il pubblico dà vita ad un tifo indiavolato. Come previsto alla prima curva mi ritrovo in 80° posizione, non mi faccio prendere dal panico e comincio i sorpassi badando di sprecare meno energie possibili. Il primo giro trascorre così in assoluta scioltezza e tranquillità. All’inizio del secondo giro vedo mio padre che mi sprona ad aumentare, i sorpassi diventano sempre più numerosi ed il fantastico pubblico ai bordi del percorso non fa altro che gasarmi sempre di più: mi sembra di essere tornato in dietro di un anno a Campi Bisenzio, la felicità aumenta di metro in metro e sono consapevole che sto facendo una gran gara. Alla fine del terzo giro, riesco a raggiungere Marco Barbuscio, penso di poterlo staccare come gli altri avversari ed invece Marco tenace come sempre non perde contatto ed in alcuni tratti ci alterniamo a tirare.

Così facendo raggiungiamo Enrico Lembo, anche lui non è intenzionato a farsi staccare. Procediamo così per tutto l’ultimo giro fino ad arrivare al tratto per me più difficile: i fossi. Qui Marco si ricorda di essere stato campione italiano di corsa in montagna e affronta gli ultimi fossi con una ferocia inaudita, distaccandomi di una 40ina di metri. Poco dopo anche Enrico mi sorpassa a 200 all’ora andando ad agguantare Marco. Mancano circa 200 metri e sono stanco, non ho nelle gambe un cambio di ritmo che mi consenta di prendere i due amici. Decido quindi di gestire le ultime energie rimaste per mantenere la mia posizione.

E alla fine indovinate quanto sono arrivato: 30° come promesso. Attendo l’arrivo dei miei compagni ad insieme ci uniamo in un grande abbraccio. Attendiamo poi con ansia il risultato di squadra ed esplodiamo in boato quando scopriamo di essere arrivati 8°, davanti anche al Cus Dei Laghi di Marzetta. La felicità sale alle stelle, abbiamo ottenuto un risultato storico per la nostra società mai nelle prime dieci ai nazionali.

Per questo non dimenticherò mai Volpiano.

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