8 MARZO: Le donne che hanno fatto grande l’atletica italiana

Alessia TrosttrosOggi, 8 marzo, secondo tutti i calendari è la festa della donna. Alcuni ne parlano in senso strettamente storico, altri in un contesto culturale e altri ancora in contesto psicolgico; noi ovviamente oggi ci staccheremo dalla massa e ne parleremo in senso unicamente atletico. Ciò vuol dire che con una macchina del tempo adesso andiamo indietro e vediamo le donne che hanno fatto grande l’atletica leggera italiana.

La prima grande atleta che ha portato in Italia una delle prima medaglie d’oro olimpiche è Trebisonda “Ondina” Valla, che nelle famosissime olimpiadi di Berlino del ’36 strappò il gradino più alto del podio in quelli che al tempo erano ancora gli 80hs e non i 100hs.

Dopo la guerra le donne italiane non sono state a guardare, anzi sono state a lanciare, e nel 1948 a Londra Edera Cordiale e Amelia Piccinini si sono fatte valere strappando una medaglia d’argento, rispettivamente nel disco e nel peso.

A portare nuovamente più in alto, letteralmente direi, l’atletica italiana è Sara Simeoni. Il suo palmares parla chiaro: un oro Olimpico (Mosca ’80) e due argenti Olimpici, 5 Titoli Europei (4 indoor uno outdoor) e svariati metalli di tutti i colori in Universiadi e Giochi del Mediterraneo, e ben quattordici volte campionessa italiana con il Record Italiano detenuto per più di 36 anni. Nel 2014 eletta anche “atleta del centenario” dal C.O.N.I.

Quasi coetanea di Sara è Gabriella Dorio, mezzofondista da sub 4 sui 1500 che a Los Angeles nell’ ’86 vinse il titolo Olimpico che segna il coronamento di una carriera costellata di medaglie europee e mondiali ma mai d’oro, vista la spietata concorrenza del tempo.

Nemmeno dieci anni ed ecco di nuovo che un atleta italiana si afferma a livello mondiale: Fiona May, che vince a Goteborg i Mondiali, ovviamente nel salto in lungo, per poi ripetersi 6 anni dopo ad Edmonton. Oltre ai suoi due titoli nel suo palmares troviamo due argenti olimpici che spiccano su decine di medaglie a livello internazionale, e quel record italiano che tuttora è suo.

Ad Atene nel ’97, tra le strade della città è invece a trionfare nella 20 km di marcia Annarita Sidoti, che su altre distanze prende altri titoli, stavolta Europei, tra i quali uno indoor, oltre numerose altre medaglie.

Passiamo ora al presente e magari al futuro. Dopo Fiona May nel 2001 non abbiamo più rivisto un atleta azzurra sul gradino più alto del podio ad un olimpiade o ad un mondiale.

Ci hanno regalato comunque grande soddisfazione con entrambe un argento mondiale Antonietta Di Martino (salto in alto) e  Valeria Straneo (maratona), rispettivamente ad Osaka 2007 e a Mosca 2013.

Speriamo che ci regaleranno invece soddisfazione le due mezzofondiste azzurre Federica Del Buono (a cui auguriamo il meglio, visti i vari infortunei) e Marta Zenoni entrambe già con un bronzo internazionale al collo: la prima agli europei indoor sui 1500m, la seconda ai mondiali allievi sugli 800m. Per non parlare dell’altista classe ’93 di Pordenone Alessia Trost, con un titolo mondiale sia allievi che juniores, un doppio titolo europeo Under 23 e un argento indoor agli europei assoluti.

Detto questo speriamo davvero in un futuro che sia azzurro. Ma un azzurro che abbia in se numerose sfumature rosa.

1 commento su “8 MARZO: Le donne che hanno fatto grande l’atletica italiana

  1. Mi scuso ma mia mamma e stata forse solo.jma volta campionessa italiana dei 100 metri.da ragazzina perse medaglie regionali Lombardia dove posso trovare qualche coda su di lei che x natale acquisto libro.
    Si chiamava SACCHI ANTONIA ,residente a Bergamo. Ha corso dal.1919 al 1929

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