TALLINN: Pomeriggio infuocato per gli azzurri, tra medaglie e piazzamenti

davide reE’ stato un sabato pomeriggio di fuoco per i nostri azzurri impegnati a Tallinn nella rassegna continentale U23, dopo una mattinata che purtroppo non aveva fatto vedere il meglio dei colori italiani.

La serata nella capitale Estone si è aperta con le qualificazioni del salto triplo, con in gara Riccardo Appoloni e Antonino Trio. Purtroppo la finale non vedrà scritti i loro nomi, dopo che rispettivamente hanno finito la fase eliminatoria con 15,59 e 15,28, in una classifica guidata dal poderoso 17,08 di Dmitriy Chizhikov.


Dopo la dipartita dei triplisti, è scattata l’ora del trio delle meraviglie dei 1500m uomini, con Mohad Abdikadar, Joao Neves Bussotti e Soufiane El Kabbouri. Partono subito nel gruppetto di testa Abdikadar e Bussotti, mentre è più cauto El Kabbouri che guarda il resto dei partenti dalle retrovie. Il passaggio agli 800 è lento, in 2’06”, come ci si poteva aspettare quando c’è un titolo in palio. Nell’ultimo giro tutti iniziano le personali rimonte, mentre Bussotti e Abdikadar tengono il passo.

A 200 m dall’arrivo lo spagnolo Marc Alcala parte con alle spalle Bussotti che addirittura ha tentato la fuga una volta usciti sul rettilineo finale, purtroppo le gambe hanno iniziato a cedere al campione italiano U23, che ha lasciato quindi spazio ad Alcala per andare verso l’oro con un arrembante Abdikadar che non molla e si mette al collo l’argento. Poteva essere bronzo per Bussotti ma una impercettibile distrazione sul traguardo, portando indietro le spalle, ha permesso all’inglese Neil Gourley di salire sul podio a scapito dell’italiano; sesto Kabbouri. Tempi: Abdikadar 3’44”91, Bussotti 3’45”10, Kabbouri 3’45”49.


Nemmeno il tempo di far raffreddare l’argento di Abdikadar che anche Lorenzo Perini si prende il podio, questa volta di bronzo, nei 110Hs. Partito bene ed in spinta, Perini ha gestito un’ottima gara, in cui ha piazzato inoltre lo SB con 13”86 controvento, senza niente potere contro il britannico  David Omoregie,  vincitore con13”63 e dallo spagnolo Javier Colomo secondo con 13”73.

Riesce a far suo un bronzo inaspettato anche Eugenio Meloni nella finale del salto in alto, migliorandosi di 3 cm e portando così la sua quota personale a 2,21. Il bronzo continentale, diviso ex equo con il britannico Chris Kandu, è arrivato dopo una progressione senza intoppi e pulita, fino al 2,21 decisivo. Dall’alto ha guardato tutti il russo  Ilya Ivanyuk con 2,30.

Riesce in una piccola impresa Giacomo Tortu, che passa tutte le fasi eliminatorie ed approda in finale dei 200m, conclusa con l’ottavo posto continentale in 21”12, in una finale troppo veloce per chiunque tranne che per  Karol Zalewski, 20”49 per il nuovo campione europeo U23 dei 200m.


Una gestione da re, come il suo cognome. Davide Re ha fatto tutto quello che era necessario fare per correre una finale intensa e su ritmi alti, fidandosi del proprio passo. I 400 m hanno visto una gara divisa in due, con alla testa i tre favoriti, i quali senza troppi complimenti si sono involati verso il traguardo. Il finanziere ha invece corso la sua gara, senza pensare agli altri, ed uscito un po più indietro rispetto alla testa, ha iniziato una efficace rimonta sul rettilineo finale, andandosi a prendere un quarto posto di tutto valore con 46”37. Sul podio:  Thomas Jordier (45”50), Pavel Ivashko (45”73) e Luca Kanezic (45”73).

Quarto posto anche per Samuele Dini nei 5000m, che torna finalmente alla ribalta nella grande atletica continentale, amministrando una gara tatticamente ottima senza lasciare troppo spazio tra sè e la medaglia di bronzo,  Carlos Mayo (13’55”19) e finendo solo un secondo più tardi con 13’56”65. Per il corridore livornese è una bella soddisfazione, in una gara che dava poche speranze a tutte a causa dello strapotere di Ali Kaya, praticamente da solo per tutta la gara e vittorioso in 13’20”16, record dei campionati. Ottavo Yassine Rachik e undicesimo Daniele D’Onofrio, che hanno concluso le loro fatiche dopo i 10.000 m.

Finiti gli azzurri di cui narrare le gesta, passiamo ad un po di grandi risultati della sessione pomeridiana, illuminata in maniera preponderante dalle donne.


Incredibile gara della tedesca  Christin Hussong, che ha fatto letteralmente volare il suo giavellotto a 65,60, misura con cui non avrebbe sfigurato in nessuna delle tappe della Diamond League, vincendone anche alcune.

Sempre dalla Germania viene Rebekka Haase che fa doppietta nella velocità, mettendosi al collo, dopo l’alloro dei 100 m, anche quello dei 200m in 23”16.

Noemi Zbären: questo è un nome di cui sentiremo parlare in futuro. Struttura possente e piedi veloci per la svizzera campionessa dei 100 Hs con l’impetuoso crono di 12”71, una delle migliori prestazioni dell’anno. Zbären non parte certo come una brevilinea ma da metà gara in poi la progressione è disarmante e vincente, niente da fare per tutte le altre.

Nella foto: Davide Re (Giancarlo Colombo/FIDAL)

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