DIAMOND LEAGUE: A Eugene ritorna Rudisha, Rupp riscrive la storia

galenruppSi vola oltreoceano per affrontare la terza tappa della Diamond League 2014, al Prefontaine Classic, a Eugene erano tanti i temi caldi, dal ritorno di David Rudisha all’esordio stagionale di Daniele Greco; ma come di consueto ormai quest’anno, sono tanti i risultati inaspettati.

Nella prima giornata del meeting dell’Oregon è la solita Sandra Perkovic che grazie al suo stato di grazia vince facilmente la gara di lancio del disco con la misura di 69,32m.

Tiratissima invece la gara di salto in lungo in cui le prime 5 sono separate da soli 6cm, a spuntarla è però la serba Ivana Spanovic che si migliora atterrando a 6,88m, stessa misura della bella russa Darya Klishina. Entrambe ottengono una WL in coabitazione, terza è Eloyse Lesueur con 6,87m, ai piedi del podio le due padrone di casa Reese e Bpwie rispettivamnete con le misure di 6,86 e 6,82.

Tutto USA come di consueto il podio del peso uomini con stavolta sul gradino più alto Reese Hoffa che lancia l’attrezzo a 21,64m.

Ma il grande risultato della giornata arriva da Galen Rupp che schianta il record americano correndo i 10000m in 26’44”36 battendo una schiera di africani agguerriti, una prestazione che conferma l’allievo di Salazar tra i migliori mezzofondisti di sempre.

La seconda giornata inizia con l’atteso esordio stagionale di Daniele Greco che però non riesce a trovare il feeling giusto con la pedana e con le sue sensazioni e chiude ultimo con un misero 16,33m nella gara vinta con 17,66m da Will Claye.

Facile vittoria di Lavillenie nel salto con l’asta: il primatista mondiale al coperto, si limita a valicare i 5,80m che gli consentono di vincere davanti al brasiliano Augusto Dutra.

Si vola per la prima volta nella stagione oltre i 2m nel salto in alto femminile; è Anna Chicerova a saltare i 2,01m che le consentono di battere una Kasprzycka in costante crescita, 1,99m per la giovane polacca, e la solita Ruth Beitia, anche lei a 1cm dai 2m.

Altra azzurra in pista, nei 400hs, Yadisleidy Pedroso chiude sesta eguagliando lo stagionale di 56″66 nella gara dominata dalla jamaicana Kaliese Spencer in 54″29.

Con il notevole tempo di 9’11”39, Sofia Assefa si aggiudica i 3000 siepi con la nuova Wolrld Leading.

Nel giro della morte, tra le donne si presentava anche la panterita Libania Grenot che però non appare mai in gara e finisce ultima in 51″83 (SB), davanti di lei la jamaicana Williams-Mills si aggiudica la gara in 50″40. Solo quinta la Montsho che sembra non avere la forma dell’anno scorso.

justingatlinVola ancora Justin Gatlin che in assenza di Bolt fa il bello e il cattivo tempo nei 100m vincendo in 9″72, molto bene dietro di lui il connazionale Michael Rodgers e il francesino Vicaut rispettivamente a 9″80 e 9″89.

Nella gara di giavellotto è il ceco Vesely a vincere in 83,75m davanti ad Andreas Thorkildsen che non riesce ancora a trovare il magico stato di forma di qualche stagione fa.

La sorpresa più grande del meeting arriva però dai 1500m in cui Abeba Aregawi perde clamorosamente da Hellen Obiri. La keniana riesce a rispondere alla bruciante volata della svedese e la batte fermando i cronometri a 3’57”05, 52 centesimi davanti ad Aregawi.

Solita grande battaglia sulle barriere alte, nei 100hs ad imporsi è Pascal Martinot-Lagarde in 13″13 tempo che gli vale la miglior prestazione mondiale stagionale. Sono battuti nell’ordine Parchment e Oliver, sesto è il superuomo Ashton Eaton che eguaglia il proprio primato a 13.35s.

Verso il finire della serata Tori Bowie vola in 22″18 i 200m battendo la nigeriana Okagbare e la più quotata Allyson Felix.

Dedicata al mezzofondo la tarda serata dell’Oregon, ad aprirla è Caleb Ndiku che chiude i 5000m con la nuova WL in 13’01”71 non riuscendo però a sfondare il muro dei 13′.

L’ultima gara della tappa statunitense della Diamond League era la più attesa dal pubblico di tutto il mondo: David Rudisha si presentava in pista dopo il lungo infortunio, il primatista del mondo non appare ancora al top della forma e finisce la sua fatica settimo in 1’44”87, a vincere è colui che arrivò secondo nel magico 800m di Londra: Nijel Amos, il giovanissimo atleta di Botswana, dopo una parentesi da DJ, è tornato a gareggiare ad alti livelli e si è portato a casa l’importante gara chiudendo in 1’43”63 battendo Aman e Kaki.

Chiusura di serata con un favoloso miglio, il favorito Asbel Kiprop non regge alle bordate di Souleiman: l’atleta di Gibuti vince alla grande con il tempo di 3’47”32 davanti a Silas Kiplagat e Aman Wote.

Il prossimo appuntamento con la Diamond League sarà in Italia, a Roma, vi aspettiamo numerosi allo stadio olimpico a fare il tifo per questi straordinari atleti che nfiammeranno la serata del 5 Giugno. Noi ci saremo e voi?

Nelle foto: Galen Rupp e Justin Gatlin (Thomas Boyd/The Oregonian)

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