DOPING: La 4^ triplista di sempre rischia due medaglie olimpiche per un test del 2007

Piyi DevetziPiyi Devetzi non è magari un nome molto famoso ai più ma è una delle atlete che ha portato alto il suo nome in moltissime competizioni nel panorama mondiale dei salti in estensione per tutto il primo decennio degli anni 2000.

Greca, classe 1976, Piyi Devetzi dal 2001 al 2008 ebbe una crescita costante e repentina, andando in pochi anni ad aggiungere un metro al suo personale di salto triplo fino a raggiungere i clamorosi e stratosferici 15,32: quarta misura all-time del salto triplo femminile, dietro al 15,50 di Inesa Kravec’, il 15,39 di Francoise Mbango Etone ed il 15,34 di Tatiana Lebedeva.

Con l’esplosione delle misure arrivarono anche le importanti medaglie internazionali: bronzo ai campionati mondiali indoor 2004, argento olimpico ad Atene, svariati successi in coppa del Mondo, bronzo iridato ad Osaka 2007 ed infine un altro bronzo alle olimpiadi di Pechino 2008; una carriera stellare.


Purtroppo per la Devetzi, l’antidoping ha bussato anche alla sua porta, anche se dopo molti anni dal ritiro, giunto nel 2009 quando fu sospesa per due anni per essersi rifiutata di sottoporsi ad un test.

La Federazione Greca ha infatti controllato un test fatto dalla forte saltatrice nel 2007, il quale sarebbe risultato positivo, probabilmente per dimostrare alla WADA, che l’ha dichiarata “a rischio, di essere in gradi di rimettere le cose a posto.

La Segas (Federazione greca) ha aperto un procedimento disciplinare verso l’atleta, la quale adesso rischia di dover restituire ben due medaglie olimpiche e una mondiale, praticamente tutto ciò che ha vinto in carriera.

Per la Grecia sarebbe una perdita illustre, come quando uscirono allo scoperto le storie di Ekateríni Thánou e Kōnstantinos Kenterīs I quali in occasione delle Olimpiadi di Atene 2004 inscenarono un incidente in moto per giustificare la loro assenza ad un test antidoping, evento che portò ad una lunga battaglia legale i cui strascichi perdurano.

Poniamo lo sguardo al passato e alle due finali olimpiche che forse saranno riscritte.

Atene 2004: vinse Francoise Mbango Etone, seconda proprio la Devetzi e terza la Lebedeva. Con l’esclusione della greca, l’argento andrebbe alla Lebedeva ed il bronzo alla Giamaicana Trecia Smith.


Quattro anni dopo a Pechino, il podio è lo stesso con una variazione sul tema: primeggiò sempre la Etone mentre la Lebedeva fu seconda davanti alla Devetzi. Con la dipartita del bronzo ellenico, la medaglia andrebbe al collo di Olga Ripakova.

Vedremo quindi se, ancora una volta, i podi olimpici verranno rimescolati in un aula di tribunale e non su un campo di gara.

Nel video il più grande trionfo della Devetzi con l’argento di Atene.



Foto: Nick Laham

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