In una domenica di sole 3.500 atleti, professionisti, amatori e partecipanti sulla sedie a rotelle, hanno invaso il capoluogo lombardo per prendere parte all’edizione 2016 della Wings for Life World Run. In contemporanea oltre 100mila runner hanno corso in 33 location sparse nel mondo. Grazie al grande numero di partecipanti sono stati raccolti in tutto il mondo ben 6.600.000 euro che saranno che saranno interamente devoluti alla Fondazione Wings for Life, in modo da investire fondi nella ricerca per le cure alle lesioni del midollo osseo.
Oltre ai grandi risultati nel campo della beneficenza, la Wings for Life ha visto la sfida di ultramaratoneri di calibro, tra i quali il nostro Giorgio Calcaterra che, dopo aver mancato il podio per ben due edizioni di seguito, riesce ad aggiudicarsi la prima posizione mondiale ottenendo inaspettatamente anche il record della manifestazione.
Prestazione mostruosa per l’ex-tassista romano che sbaraglia la concorrenza straniera correndo 88,4km in 5 ore e 30 minuti prima di essere raggiunto dalla “catcher car”. La Wings for Life si tratta infatti di una gara a eliminazione: non vi è un tempo limite; l’unico obiettivo è di non farsi superare da un’autovettura che procede lentamente (15 km/h) durante i primi chilometri, per poi accelerare gradualmente fino a raggiungere una velocità di 35 km/h dopo 5 ore e mezza dallo start.
Niente da fare contro Re Giorgio per il polacco Bartosz Olszewski che in Canada si ferma al 82esimo chilometro e il cileno Francisco Morales (75,4 km). Infine ottimo quarto posto mondiale per l’italiano Matteo Lucchese (75,1 km).
Tra le donne record mondiale per la giapponese Kaori Yoshida che raggiunge la distanza di 65,7 km; successo italiano per Katia Figini che viene superata dalla catcher car al 51esimo chilometro.
Nella foto: Giorgio Calcaterra (Chiara Montesano/trackarena.com)