NEWS: Kenia pigliatutto, Biwott e Keitany vincono la 45^ Maratona di New York

Stanley Biwott and Mary KeitanyLa prima domenica di novembre rappresenta per un amante del running un giorno unico: il giorno della Maratona di New York, la gara di 42,195 km più famosa al mondo che raduna nella Grande Mela podisti da ogni angolo della Terra. Ogni anno c’è chi la corre in prima persona e chi la guarda da casa, ma resta il fatto che tale evento sportivo e mediatico è di enorme portata.

La prima edizione della manifestazione è datata 1970 e contò al via meno di 200 atleti, fra i quali una sola donna. La New York City Marathon è andata in scena poi per 45 volte, ovvero tutti gli anni a parte il 2012, quando l’uragano Sandy impedì lo svolgersi della gara.


Come da tradizione, anche quest’anno molti atleti di prestigio della specialità hanno preso il via dal “Verrazano Narrow Bridge”, attraverso la città per arrivare poi a Central Park, sede dell’arrivo e termine delle fatiche dei 50mila corridori che hanno affollato le strade di New York.

La gara femminile ha visto, nella prima parte, un’inusuale andamento della corsa: fino al 30° km, infatti, sono state le atlete europee a guidare il gruppo delle prime; su tutte la francese e campionessa europea di Zurigo Daunay e la portoghese Moreira. Decisivo è stato l’attacco della vincitrice del 2014 Mary Keitany: l’etiope, dopo aver allungato con facilità sulle avversarie, si è involata attraverso Central Park verso lo striscione del traguardo, chiudendo la sua prova in 2h24’25”, con più di un minuto di distacco sulla seconda, vale a dire Aselefech Mergia (2h25’32”), mentre a chiudere il podio è stata Tigist Tufa in 2h25’50”. Quarta e prima delle non-africane è giunta Sara Moreira, ad appena 3″ dal podio (2h25’53” per lei). Anna Incerti, unica top-runner italiana al via, dopo i primi chilometri insieme alle prime ha optato per una condotta di gara più accorta, cogliendo comunque all’arrivo un buon nono posto.


Mezz’ora dopo le donne è arrivato il turno degli uomini, partiti ad un ritmo piuttosto lento per gli standard di una maratona ad alti livelli: per chiudere i primi cinque chilometri, infatti, i primi hanno impiegato 15’47”, correndo ad un ritmo di 3’10″/km. Dopo un passaggio di 1h06’20” alla mezza maratona, la gara si è accesa con l’attacco deciso di Geoffey Kamworor, capace di staccare il favorito della vigilia Wilson Kipsang: con Kamworor sono rimasti negli ultimi chilometri solamente Stanley Biwott e Lelisa Desisa, in tre a giocarsi la vittoria e il montepremi di 100mila dollari.

A decidere la gara è stato l’attacco di Biwott, che ha messo subito fuori dai giochi Desisa e che ha visto Kamworor provare a replicare, sebbene invano: Biwott, infatti, metro dopo metro è riuscito a staccare anche l’ultimo avversario, andando così a prendersi il primo posto dopo 2h10’34” di gara. Secondo posto per Kamworor (2h10’48”) e terzo per Desisa, che ha chiuso la sua maratona in 2h12’10”. Quarto posto per Wilson Kipsang e undicesimo per Andrea Lalli, che è stato protagonista nella prima parte di gara ma che ha sofferto poi i chilometri finali: per lui 2h17’12”, mentre fuori dai giochi Daniele Meucci a causa dei problemi fisici degli ultimi giorni.


A correre la maratona è stato anche Stefano Baldini, direttore tecnico della Nazionale giovanile e da poco allenatore di Andrea Lalli: dopo il passaggio alla mezza in 1h21′, il campione olimpico di Atene ha chiuso la sua prova in 2h48’09”.

Photo by Elsa/Getty Images

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