STORIE : Sebastian Coe, l’eleganza fatta atleta

coe_moscaSebastian Coe, la leggenda degli 800m.

Il 29 settembre 1956 nacque a Londra da Tina Lail e Peter, colui che sarà poi il suo allenatore. Spesso l’accoppiata genitore-allenatore non è delle più felici, non si ha la possibilità di scaricare gli stress familiari o sportivi dato che i due ambienti coincidono. Tuttavia possiamo dire che stavolta ha funzionato egregiamente, a simbolo di una perfetta simbiosi tra padre e figlio.

Seb si è sempre trovato a contatto con lo sport, suo padre infatti era un ciclista mentre suo nonno un velocista. Non è stato difficile quindi per lui capire e fare sua la realtà del sacrificio sportivo. Suo padre lo portava spesso in giro a fare passeggiate in bici, ma lui preferiva correre sulle sue gambe al posto di pedalare.

Così a 12 anni, rimasto affascinato da un suo professore amante della corsa, inizio ad avvicinarsi al mondo dell’atletica, gareggiando per la prima volta. E’ passato però definitivamente sotto le mani di suo padre a 14 anni, quando lo ha visto correre un 1500 in 4’30”. Lì ha visto in lui un futuro campione.

Coe però è famoso anche per la grande rivalità avuta con il suo connazionale Steve Ovett. I due erano completamente opposti. Steve era irriverente e scontroso, mentre Seb era sempre composto ed educato. Anche il suo stile di corsa rispecchiava eleganza.

COE_SebastianI due si sono scontrati per la prima volta a 16 anni, grazie alle gare scolastiche di corsa campestre, ma la loro prima vera grande sfida è stata sugli 800m dei Campionati Europei del 1978 a Praga. Nessuno dei due ha vinto in quella occasione, ma Ovett ha vinto la medaglia d’argento a scapito proprio di Coe relegato sul terzo gradino del podio. Per la cronaca i due hanno chiuso la gara in 1’44″1 e 1’44″8, a soli 22 anni (Ovett era esattamente un anno più grande, ma la considerazione non cambia).

La crescita di Coe è stata continua e inarrestabile. Paradossalmente il padre non aveva nessuna competenza in quanto ad allenamento, tuttavia proprio grazie a questo non aveva preconcetti sulle metodologie di allenamento e aveva l’umiltà di confrontarsi con gli altri. Inoltre è stato uno dei primi a capire che l’atleta deve essere anche affiancato da una equipe di medici che controlli le risposte dell’organismo agli allenamenti in modo da modificarli in base alle esigenze. Ma cosa più importante di tutte, quando Seb si infortunava gli allenamenti si interrompevano per far recuperare a pieno l’atleta.

Tutti questi accorgimenti hanno dato subito i loro frutti. Dal 1979 in poi infatti Coe ha cancellato qualsiasi tipo di record nel mezzofondo. Proprio nel 1979 ha stabilito 3 record del mondo  nel giro di 41 giorni (1’42″33 sugli 800, 3’32″03 sui 1500 e 3’48″95 sul Miglio).

L’anno dopo, nel 1980, era riuscito a completare l’opera. Stabilendo il nuovo record del mondo sui 1000m con il tempo di 2’13″40 è riuscito ad essere l’unico atleta a possedere contemporaneamente tutti i record del mezzofondo dagli 800m al miglio, anche se il primato è durato poco visto che un’ora dopo Ovett gli ha strappato il record del mondo sui 1500m.

Sebastian-Coe-and-Steve-O-010Ma il record sui 1000m era solo un avvertimento diretto ad Ovett in vista dell’evento più importante del quadriennio, le Olimpiadi di Mosca. Questa edizione delle Olimpiadi è sempre un po’ snobbata a causa del boicottaggio da parte di molte nazioni e conseguente calo del livello tecnico. Tuttavia non è questo il caso delle gare di mezzofondo. La sfida Ovett-Coe è riuscita a far dimenticare la mancanza degli Stati Uniti, visto che anche se ci fossero stati non avrebbero avuto speranza contro i due mostri britannici.

Curioso come i due si siano scambiati le vittorie. Coe infatti ha vinto i 1500m, specialità primaria di Ovett, con un ultimo giro in 52″ e gli ultimi 100 in 12″1, mentre si è dovuto accontentare della medaglia d’argento sugli 800m. La tensione si era impossessata delle sue gambe e della sua testa, impedendogli di fare il suo dovere. Dopo ha dichiarato che quella è stata “la sua peggior gara tattica di sempre”.

 

 

Sebastian-Coe-with-Steve-OvettMa la rivalità tra i due mezzofondisti ha raggiunto l’apice l’anno seguente, il 1981. Ad Agosto di quell’anno Coe si riprende il record sul Miglio in 3’48″53, ma Ovett non ci sta e una settimana dopo se lo riprende con gli interessi (3’48″40. Passano solo pochi giorni che Sebastian mette di nuovo il suo nome in cima alle liste all-time.

A giugno dello stesso anno però Coe ha segnato il record che lo ha definitivamente fatto entrare nella storia. Il 10 giugno a Firenze infatti ha percorso i due giri di pista dello stadio Artemio Franchi in solo 1’41″73. Questo record verrà battuto solo nel 1997 da Wilson Kipketer, e tutt’ora solo un altro atleta oltre a Kipketer è riuscito a fare meglio, l’attuale detentore del record del mondo David Rudisha.

Come capita spesso dopo questi enormi picchi prestazionali, Coe si è infortunato, e i due anni successivi sono passati un po’ sotto tono, dovendo rinunciare anche alla prima edizione dei Campionati Mondiali. Ma Seb era disposto a qualsiasi rinuncia pur di riprendersi in tempo per le olimpiadi di Los Angeles 1984. Era carichissimo e ormai aveva imparato dagli errori compiuti nella precedente olimpiade. Tuttavia la maledizione si abbatte di nuovo su di lui e si lascia di nuovo sfuggire il primo posto sugli 800m; nemmeno il tremendo scatto finale è riuscito a fargli tagliare il traguardo davanti a Joaquin Cruz (1’43″00). A consolarlo però arriva la vittoria sui 1500m con il nuovo record olimpico di 3’32″53 che lo ha reso il primo uomo a vincere due olimpiadi di seguito su quella disciplina.

Finito l’impegno olimpico, nel 1985 Coe decide di rilassarsi un po’ e provare a dedicarsi ai 5000m. Tuttavia gli infortuni riprendono il sopravvento ed è costretto a rinunciare a questa piccola sfida con se stesso.

Nel 1986 torna a far parlare di se vincendo gli Europei di Stoccarda sugli 800m chiudendo l’ultimi 200m in 24″7 togliendo il fiato alle migliaia di persone che assistevano alla gara. Strano ma vero, questo è stato il suo unico titolo internazionale vinto sugli 800m, la sua specialità.

L’Italia gli ha portato di nuovo fortuna e al classico Meeting di Rieti infrange la fatidica barriera dei 3’30” sui 1500m, tagliando il traguardo in 3’29″77. Solo tre atleti prima di lui erano riusciti nell’impresa.

 

 

Le olimpiadi di Seul 1988 erano ormai alle porte, come anche la malattia, che lo ha costretto di nuovo a fermarsi. Aveva ormai 32 anni. Se però per Los Angeles era riuscito a qualificarsi per il rotto della cuffia, stavolta non ce l’ha fatta ed è stato costretto a rimanere a casa. Inutili i tentativi addirittura da parte del presidente del CIO Juan Antonio Samaranch di cambiare il regolamento in suo favore. La squadra indiana si era proposta di convocarlo sfruttando il fatto che la mamma di Coe era per metà indiana. Ma l’attaccamento alla patria era troppo forte per Sebastian il quale ha prontamente rifiutato l’offerta.

Sebastian-CoeDopo altri due anni di competizioni Coe decide di terminare l’attività agonistica. Ma la sua presenza nel mondo dell’atletica è tutt’altro che finita. Dopo essere stato eletto Membro del Consiglio Federale IAAF e vice presidente della stessa nel 2007, nel 2005 è stato nominato capo del Comitato Organizzatore delle Olimpiadi di Londra 2012.

Ha potuto inoltre mettere a frutto la sua eleganza e compostezza quando ha deciso nel 1992 di entrare in politica. Attualmente è in carica alla Camera dei Lord.

Inoltre continua a correre per tenersi in forma.

8 commenti su “STORIE : Sebastian Coe, l’eleganza fatta atleta

  1. Grandissimo! Il mio mezzofondista preferito.. Ha uno stile di corsa che aspira quasi alla perfezione! Uno degli atleti più forti di sempre 🙂

  2. Un consiglio per una buona lettura (edita solo in inglese):

    The Perfect Distance – Ovett and Coe: The Record-Breaking Rivalry – Autore P. Butcher

    Vi troverete proiettati in un’era atletica che non esiste più….e come in quegli anni vi troverete a scegliere: Ovett oppure Coe.

  3. Grandissimo! E lo dico ancora più convinto dopo aver pure appreso i carichi di lavoro mostruosi ai quali si sottoponeva 😉

  4. Proprio perché ho corso anch’io come mezzofondista, posso sostenere che fino ad oggi nessuno lo ha eguagliato malgrado i suoi record siano stati superati dagli africani.
    Il mio idolo da sempre!

  5. Sono un vecchio sportivo ho seguito tutti gli sport in particolare calcio e atletica non ho mai visto nessuno avere uno stile di corsa così bello e elegante come ha fatto vedere il grande Sebastian una meraviglia un Dio sceso in pista

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