STORIE : Francina Elsje “Fanny” Blankers-Koen, la “mammina volante”

Francina Elsje Koen nasce il 26/4/1918 a Baarn, in Olanda; fin da ragazzina dimostra energie da vendere e un grande amore per lo sport praticandone tanti e molto diversi tra loro come il tennis, nuoto, ginnastica e pattinaggio su ghiaccio.

All’alba dei suoi 17 anni, la giovane Francina, si introduce alla chetichella nel mondo dell’atletica, più che altro per un discorso di curiosità, tanto per provare. Dopo diversi mesi di allenamento inizia a gareggiare e precisamente alla sua terza gara infila un inaspettato quanto grandioso 2’29” negli 800 m, stabilendo così il nuovo record nazionale olandese; purtroppo questa disciplina non fa parte del programma olimpico, così la Koen decide di lasciare gli 800 e puntare ad altro, molto altro, infatti si prodiga in lunghi allenamenti di velocità, salto in alto e ostacoli.

Dopo appena un anno di attività atletica, per Francina arriva il fatidico debutto olimpico, quello di Berlino 1936 dove giunge sesta nel salto in alto, valicando 1.55 e quinta con la 4×100 che corre in 48″8, ma la storia è ancora tutta da compiere per Fanny Koen.

Dalla gara a Berlino, la sua maturazione fisica e sportiva subisce un forte incremento e lentamente inizia ad accendersi la stella di Koen, iniziando esattamente dal 19 giugno 1938, ad Amsterdam, dove Francina centra gli 11″0 nelle 100 yards è record del mondo, ancora più precisamente il primo di sedici record in otto discipline diverse: alto, lungo, pentathlon, 100 yards, 220 yards, 100 m, 80 m hs e 4×100; questa fa riflettere sulla grandissima ecletticità e poliedricità di questa leggendaria atleta olandese. Sempre nel 1938 ottiene anche due importanti medaglie di bronzo ai campionati europei di Vienna. Nello stesso periodo (1940) Francina si sposò col suo fidanzato e allenatore Jan Blankers, ex triplista della nazionale olandese. Purtroppo la seconda guerra mondiale imperversa in tutta europa che mina ovviamente ogni attività sportiva e comunque la vita di milioni di europei. Nel 1941 Fanny diventa mamma di Jan Junior. Questo, secondo la stampa olandese e il marito, avrebbe spezzato la carriera sportiva di Fanny, ma fu lei stessa a zittire il mondo un anno dopo, sempre ad Asterdam, con una gara sugli 80 hs, la prima, dove eguaglia il record del mondo di 11.3; niente sembra impossibile per l’olandesina.

Durante tutto il conflitto mondiale, la Blankers-Koen riesce a gareggiare con continuità e con grande proficuità, mettendo in fila ben cinque record del mondo e “trovando il tempo” anche di far nascere una figlia, Fanny junior, facendo così nascere il soprannome di “mammina volante“.

Nel 1946, qualche mese dopo aver messo al mondo Fanny junior, Fanny senior si mette al collo l’oro nella 4×100 e negli 80 hs ai campionati europei di Oslo.

Finalmente, con la fine delle ostilità mondiali, lo sguardo di Fanny può tornare a posarsi sull’evento sportivo più importante, al quale mancano soltanto due anni: Olimpiadi di Londra 1948.

Come riscaldamento al grande evento, Fanny arriva ai Giochi forte di altri due record del mondo realizzati, quello dei 100 m e degli 80 hs.

Giustamente, la “mammina volante” è lo spauracchio del mondo atletico femminile, e la sua poliedricità lascia col fiato sospeso molte atlete che sperano di non incontrare la Blankers-Koen sul loro cammino.

All’uscita dei regolamenti ufficiali, Fanny scopre che può prendere parte solamente a tre gare individuali, per cui sceglie di puntare tutto sulla velocità, iscrivendosi ai 100, 200 e 80 hs.

La prima finale che attende l’imbattibile olandese è quella dei 100 m, che Fanny non si fa sfuggire, chiudendo con 11″9 e agguantando il primo oro; il secondo alloro arriva due giorni dopo, quando vince gli 80 hs con 12″2, anche se la Blankers Koen pensava di aver conquistato l’argento a causa dell’improvviso risuonare dell’inno inglese e dal fatto che la britannica Muren Gardner le era arrivata alle costole; il 6 agosto invece è l’ora dei 200 m, vinti anche quelli in 24″4.

Le fatiche di Fanny si concludono con la 4×100, dove, essendo in quarta frazione, riceve il testimone con l’Olanda in terza posizione; a quel punto Francina apre il passo e attua una incredibile rimonta portando l’Olanda alla vittoria ( 47″5) e il suo nome nel firmamento dell’atletica di tutti i tempi: è la prima e tutt’ora unica donna ad aver vinto quattro ori nella stessa Olimpiade, niente da invidiare ai più menzionati Owens e Lewis.

 

 

Dopo il successo londinese e una grande impennata di celebrità, Fanny viene sommersa da inviti a firmare contratti di lavoro e pubblicitari, ma lei rifiuta, a causa delle regole di partecipazione olimpiche, dove gli atleti devono essere tecnicamente dilettanti e non professionisti.

Nel 1950 il palmares della fortissima olandese si infoltisce ancor di più, mettendosi al collo tre ori e un argento agli europei di Bruxelles, ma purtroppo sono gli ultimi sprazzi di una stella che inizia ad essere più fatua rispetto al passato.

Ai giochi di Helsinki 1952, Fanny non è nelle condizioni fisiche di quattro anni prima, arenandosi clamorosamente sia nei 100 m che negli 80 hs.

Questa sarà l’ultima uscita internazionale della mamma volante, che però continua a gareggiare in Olanda, il tutto fino al 1955, dove vince il suo ultimo oro e titolo nazionale nel lancio del peso, ovvero il suo cinquantanovesimo titolo, il secondo nel lancio del peso, dopo tredici nei 100, 11 negli 80 hs, 12 nei 200, uno nel pentathlon e nove nel salto in lungo.

Dopo aver appeso le scarpette al chiodo (parecchie scarpe, visto la moltitudine di specialità praticate), Francina rimane nel mondo dell’atletica, precisamente come responsabile dell’atletica olandese, per una decade, dal 1958 al 1968.

Nel 1999, insieme al collega Carl Lewis, viene eletta dalla IAAF  “atleta femminile del secolo

Purtroppo il corpo di Fanny viene gravato per molto tempo e pesantemente dall’Alzheimer e nel 2004, la mammina volante, si spegne a Hoofdorp il 25/1/2004, dopo aver fatto sognare una generazione di olandesi e averne ispirato molte, moltissime altre.

4 commenti su “STORIE : Francina Elsje “Fanny” Blankers-Koen, la “mammina volante”

  1. é difficile per una donna conciliare famiglia e lavoro senza danneggiare nessuna delle due cose. Questa donna ci è riuscita!

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