Sparatoria a Lexington, vittima la figlia di Tyson Gay

tyson-trinity-gayLe brutte notizie colpiscono tutti, chi più chi meno, ma quando un atleta di fama mondiale viene travolto da una tragedia è impossibile non sentirsi colpiti a propria volta. E’ questo il caso dell sprinter statunitense Tyson Gay.

La mattina del 16 ottobre la figlia di Gay, Trinity, è rimasta vittima di uno scontro a fuoco tra due macchine avvenuto davanti un ristorante.

La quindicenne di Lexington si è ritrovata vittima di una pallottola vagante che l’ha raggiunta al collo. D’urgenza è stata trasportata al Chandler Hospital, la struttura ospedaliera universitaria, ma a niente sono serviti i tentativi di rianimazione. Il corpo della vittima è stato riconosciuto dal padre.

Si spegne così la vita di una giovane atleta che viveva il sogno di imitare il padre nelle sue imprese. Orgogliosa di poter chiamare un campione papà , il suo campione, e felice di essere la luce di un uomo che vede nella propria figlia il suo più grande traguardo. Un colpo che raggiunge il cuore, un dolore da cui non si può fuggire neanche correndo o volando come faceva Tyson. Gli amici atleti non tardano nel farsi sentire, primi tra tutti l’ostacolista Lolo Jones, la lunghista Brittney Reese e la stessa federazione americana d’atletica leggera (USATF), si accostano al dolore di tutta la famiglia Gay. In seguito le forze dell’ordine hanno arrestato tre degli uomini coinvolti nella sparatoria.

Giungono le grida di protesta dal mondo, la criminalità dilaga negli States e la libera e spropositata quantità di armi accessibile e reperibile per chiunque favorisce il dilagare di delinquenza ed eventi simili, a pagarne sono anche innocenti e passanti di quindici anni.

Tutta la redazione di TrackArena si stringe intorno al dolore della famiglia Gay.

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