SHANGHAI: Mc Leod primo sub 13″ della stagione, 3000st donne velocissime

Omar-mcleodSi è appena conclusa a Shanghai la seconda tappa del circuito della Diamond League, che ci ha presentato delle gare di spessore e moltissime sorprese, ma andiamo a analizzare gara per gara.

Subito sulla pedana del salto in lungo femminile si impone Ivana Spanovic, vicina alla fettuccia dei 7 metri, 6,95m per lei. Tianna Bartletta ”solo” terza alle spalle della canadese Christabel Nettey, pari misura, 6,75m per entrambe, ma secondo posto alla canedese per miglior secondo salto.

Un solo sub49′ nella gara dei 400m con ostacoli , vinti da Michael Tinsley (48″90), seguito dal polacco Patryk Dobek (49″01); non in forma il campione del mondo Nicholas Bett che cede molto nell’ultimo rettilineo e chiude in 49″31.

WL nei 1500m femminili con una gara che vede un ultimo giro corso fortissimo che ha portato Faiyh Kipyegon a chiudere in 3’56″82, secondo posto sempre sotto i 4′ e la dobbietta keniana per Hellen Obiri, 3’59″34 per lei.

Justin Gatlin domina dall’inizio alla fine la gara dei 100m, partendo decisamente molto meglio della concorrenza e lasciando quei due metri che porta fino al traguardo chiudendo in 9″94. Alle sue spalle Femi Ogunode chiude in 10″07 e Michael Rodgers in 10″10.

Nei 400 femminili si pensava a un duello USA-Jamaica, e invece si infila la bahamense Shuanae Miller che porta a casa la vittoria con 50″45, secondo posto per Stephanie McPhearson e terzo posto per Natasha Hasting.

Gara particolare quella degli 800m in cui per colpa di saltatori in alto e giavellottisti presenti in pista, alcuni atleti partono in ritardo rispetto allo sparo. Tra questi atleti vi sono David Rudisha e la lepre Bram Som: alla tangente, dove si torna tutti alla corda, Rudisha spinge al massimo per rimettersi davanti, per un passaggio ufficioso ai 400 di 52″68. Sul rettilineo finale Rudisha non ne ha più e si lascia infilare all’interno da Ferguson Rotich che vince e porta a casa la gara in 1’45″68″, seguito da Robert Biwott (1’45″84) e Alfred Kipketer (1’45″93); solo quinto Rudisha in 1’46″24. “Sono così arrabbiato! Ho perso due secondi a causa della partenza. C’erano dei saltatori in alto sulla linea di partenza e lo starter ha sparato comunque” queste le parole di Rudisha appena finita la gara.

Livello altissimo nella gara dei 3000 siepi femminili, dove un lavoro ben svolto dalle lepri impone un ritmo deciso alla gara sin dai primi metri. Viene sfiorato al traguardo il record keniano sulla gara da Hyvin Kiyeng che finisce col sesto miglior tempo di sempre in 9’07″42; record asiatico per Auth Jebet che finisce in 9’15″98 dopo esser caduta prima di affrontare l’ultima siepe, senza la quale sarebbe sicuramente scesa sotto i 9’10.

Spalla a spalla fino agli ultimi metri tra Veronica Campbell-Brown e Murielle Ahouré nei 200m, è quest’ultima a imporsi con una bella progressione durante ultimi 50 metri sulla giamaicana, 22″72 per la Ahouré e 22″82 per la Campbell-Brown.

Deludente la gara di salto in alto, con 3 atleti che si fermano tutti alla quota di 2,28m, quindi per minor numero di errori la vittoria va a Bogdan Bondarenko, seguito dai due cinesi Gwowei Zhang e Yu Wang.

Gruppo compatto fino a 400 metri dalla fine nella gara dei 5000m che vede una volata finale in cui molti atleti si sono alternati in testa al gruppo: la spunta alla fine l’etiope Muktar Edris che porta a casa la WL con 12’59″96, seguito dall’ugandese Joshua Cheptegei in 12’00″60 e dal keniano Thomas Longosiwa in 13’01″69.

6 millesimi di anticipo sul tempo di reazione levano subito uno dei possibili protagonisti della gara dei 110hs, Orlando Ortega, che viene quindi squalificato. Seconda partenza sta anche stavolta qualcosa non va: è Aries Merrit che questa volta allenta la pressione dai blocchi 4 millesimi prima del previsto. La gara ad ostacoli diventa una gara ad eliminazione. Si inizia con quindici minuti di ritardo rispetto all’orario di partenza previsto, ma Omar McLeod non si scompone mentalmente e regala il primo sub 13′ della stagione: chiude in 12″98 toccando leggermente il penultimo ostacolo, come fece a Doha. Secondo posto per Hansle Parchment con 13″12 e terzo posto a sorpresa per il cinese Wenjiung Xie.

Vittoria del terzo incomodo nel salto con l’asta, dove Barber e Lavillenie si arrendono allo statunitense Sam Kendrikcs che stabilisce il record personale incrementandolo per ben due volte, arrivando fino alla quota di 5.88m; secondo posto per Renaud Lavillenie con 5.83m mentre terzo posto per Shawn Barber che si ferma solo a 5.70m.

8.14m per i primi due classificati del salto in lungo: il cinese Xlinglong Gao e il sudafricano Rushwal Samai, vince per secondo miglior salto il cinese. Alle loro spalle arriva l’australiano Fabrice Lapierre che atterra a 8.09m.

Un unica spallata sopra gli 85 metri nel giavellotto: è quella di Thomas Rohler che scaglia l’attrezzo a 85.71m.

RISULTATI COMPLETI

Foto BRYAN CUMMINGS

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