DOPING: La procura deferisce 26 azzurri e chiede due anni di squalifica

coniLo scandalo doping che sta attraversando il mondo dell’atletica, dopo aver travolto Russia e Kenya e sfiorato altri 11 paesi, non lascia indenne nemmeno l’Italia.

La Procura antidoping, sulla base dell’indagine “Olimpia” svolta dalla Procura di Bolzano, ha deferito 26 atleti con richiesta di squalifica di 2 anni per “elusione, rifiuto e omissione di sottoporsi ai prelievi dei campioni biologici”, come previsto dall’articolo 2.3 del Codice Sportivo Antidoping.

Lo sottolineiamo bene, il deferimento consiste in un rinvio a giudizio e non una condanna per positività. Gli atleti deferiti verranno quindi citati in giudizio e processati (a meno che non scelgano la strada del patteggiamento).
Per gli altri 39 atleti che comparivano nella lista dei 65 convocati dalla Procura per la questione whereabouts si è chiesta l’archiviazione.

LA RISPOSTA DEGLI ATLETI

Il Presidente della FIDAL Alfio Giomi ha commentato: “Nel ribadire la totale fiducia nell’operato della Procura Antidoping del CONI, ed auspicando una rapida conclusione dell’iter giudiziario, ritengo opportuno sottolineare quanto già espresso a suo tempo. Rispetto a quelle parole, vorrei solo ricordare che il Consiglio federale attualmente in carica ha stabilito il 28 febbraio dello scorso anno che gli atleti, al secondo mancato controllo e/o mancata comunicazione, perdano ogni forma di assistenza da parte della Federazione; ed inoltre, che lo stesso Consiglio ha varato il 20 dicembre 2013 il “Codice etico dell’atletica italiana”, che prevede, tra le altre cose, l’automatica esclusione dalle squadre nazionali per gli atleti condannati a pene superiori ai due anni di squalifica per fatti di doping“.

Tra i 26 nomi ci sono molti atleti di spicco della nazionale italiana, dai triplisti Fabrizio Donato e Daniele Greco al primatista di salto in lungo Andrew Howe, il campione europeo Daniele Meucci e l’ex campione del mondo Giuseppe Gibilisco.

Questo l’elenco completo: Roberto Bertolini, Migidio Bourifa, Filippo Campioli, Simone Collio, Roberto Donati, Fabrizio Donato, Giovanni Faloci, Matteo Galvan, Giuseppe Gibilisco, Daniele Greco, Andrew Howe, Anna Incerti, Andrea Lalli, Stefano La Rosa, Claudio Licciardello, Daniele Meucci, Christian Obrist, Ruggero Pertile, Jacques Riparelli, Silvia Salis, Fabrizio Schembri, Daniele Secci, Kaddour Slimani, Gianluca Tamberi, Marco Francesco Vistalli e Silvia Wessesteiner.

Per i restanti 39 invece è stata richiesta l’archiviazione, probabilmente perché dalle indagini è emersa una responsabilità meno grave. Questi i nomi: Zhara Bani, Giordano Benedetti, Laura Bordignon, Daniele Caimmi, Fabio Cerutti, Rosaria Console, Meriuhm Crespi, Elisa Cusma, Marco De Gasperi, Marco De Luca, Elisa Desco, Alberico Di Cecco, Emanuele Di Gregorio, Antonietta Di Martino, Francesca Doveri, Yuri Floriani, Ludovica Fogliani, William Frullani, Anna Giordano Bruno, Leonardo Gottardo, Libania Grenot, Raffaella Lamera, Simona La Mantia, Marco Lorenzi, Patrick Nasti, Jacques Nkouloukidi, Lorenzo Povegliano, Daniele Reina, Lukas Rifesser, Elena Romagnolo, Chiara Rosa, Giorgio Rubino, Elena Scarpellini, Alex Schwazer, Claudio Stecchi, Valeria Straneo, Michele Tricca, Michael Tumi e Matteo Villani.

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