News : In 33 ai mondiali di Daegu, minimo storico e sensazione di deja-vu

Il 2011 è un anno nero per la FIDAL, tra errori, incomprensioni e questioni economiche non fa altro che ricevere polemiche.

Copione che è stato rispettato alla lettera appena pubblicata la lista dei convocati ai mondiali Assoluti che si terrano a Daegu (KOR) dal 27 al 14 Agosto, una lista cortissima che fa invidia a quelle della spesa.

I convocati per Daegu (KOR)

Non sono mai stati così pochi gli atleti azzurri presenti alla rassegna iridata (33 convocati, 17 uomini e 16 donne). Il precedente “record” era stato ottenuto ad Osaka nel 2007 con 36 atleti, che già sono pochi, ma siamo riusciti a fare di meglio.

La cosa inquietante è che ci sono buchi di intere specialità. Tra gli uomini sono completamente assenti i velocisti e i mezzofondisti, gli unici corridori sono Daniele Meucci sui 5000 e i 10000 e Ruggero Pertile sulla Maratona (se non consideriamo la staffetta 4×100). Nei salti vengono coperti solo Alto e Triplo e nei lanci solo il Martello. Insomma, considerando che ci sono 6 atleti solo per la 4×100 in campo maschile ci saranno solo 8 gare su 22 con un azzurro presente.

Va meglio invece in campo femminile, dove la situazione è più omogenea ma ancora critica. Sono 14 su 22 le gare coperte.

Tuttavia leggendo la lista dei convocati mi è sembrato di avere un deja-vu, come se avessi già fatto quella azione. Al che mi sono incuriosito e sono andato a vedere la lista dei convocati delle passate edizioni dei mondiali.

Tra gli uomini convocati a Daegu ben 14 su 16 erano presenti anche a Berlino 2009, e 9 di questi 14 anche ad Osaka 2007, e 5 di questi ultimi 9 anche a Helsinki 2005 (Pertile era presente addirittura anche a Parigi 2003 e Vizzoni non si perde un mondiali da Atene 1997), il che significa che un terzo della squadra maschile è un atleta di livello mondiale da almeno 6 anni.

Potrebbe sembrare una cosa positiva, abbiamo atleti che durano nel tempo, ma il problema è che sono anche gli unici che ha l’Italia. Quest’anno tra i maschi le uniche due “new entry” sono state quelle di Michael Tumi (Argento sui 100 e Oro con la 4×100 agli Europei Under 23 di Ostrava 2011) e di Silvano Chesani (in testa alle graduatorie stagionali assolute nell’alto). E il ricambio generazionale dov’è?

Quindi ho voluto controllare le età dei convocati, giusto per capire se la mia teoria era confermata o se mi trovavo di fronte a talenti scoperti prestissimo.

L‘età media degli uomini è di 28 anni (si va dai 21 di Tumi ai 38 di Vizzoni), che significa che effettivamente il ricambio non c’è stato e che siamo in ritardo di almeno un paio d’anni (l’età media dei convocati della Germania è infatti di 26 anni).

Curioso che anche le convocate donne dell’Italia abbiano un’età media di 28 anni (dai 33 anni della Di Martino  ai 23 della Bonfanti)  nonostante 7 su 16 siano al loro esordio ad un mondiale.

In questo caso il ricambio c’è stato, ma con atlete diventate forti diciamo non in tenera età, come  Marzia Caravelli che è sotto i riflettori sui 100hs con i suoi 30 anni o Manuela Gentili che partecipa per la prima volta ad un mondiale assoluto a 33 anni.

Al che mi sorge un dubbio: l’atletica italiana è in crisi o siamo semplicemente un paese di “vecchi”?

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2 commenti su “News : In 33 ai mondiali di Daegu, minimo storico e sensazione di deja-vu

  1. come te, e immagino tutti coloro che seguono l’altletica, mi sono accorto anche io da tempo del fatto che non ci sia un cambio generazionale……anche se finalmente quest’anno ho visto un pò di luce!
    infatti se in campo assoluto la nostra atletica non ha molto da offrirci (sia per quato riguarda le novità sia sui risultati), in campo giovanile si è vista una vasta affluenza di atleti nelle manifestazioni più importati e con risultati nemmeno troppo scadenti direi!!
    il pensiero che mi è venuto è questo: “che il decennio degli anni ’90 finalmente porterà a un cambio generazionale?” sarebbe anche perfetto visto che, se ciò dovesse accadere, accadrà più o meno quando i “vecchi” BIG saranno davvero ormai troppo vecchi per farcela.
    Spero soltato che i risultati mostrati dal settore giovanile quest’anno non siano stati dettati solo da allenamenti che portano a dare subito il massimo, per poi stroncare l’attività fisica di possibili nuovi campioni, come purtroppo è spesso successo negli ultimi anni…..

  2. mamma fidal è in crisi e lo sarà finchè continuerà a puntare sempre e solo su quei 3 4 “big” abbandonando gli altri e sopratutto finchè continuerà a investire milioni di euro nel goldengala…quando, come dieci anni fa, torneranno ad esserci 20/30 meeting all’anno di buon livello che permetteranno a tutti gli atleti di potersi confrontare, si tornerà ad avere un numero maggiore di buoni atleti…poi il discorso dei favoritismi e delle scelte assurde è altra roba…

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