NEWS: Quanta strada ha fatto l’Italia in 100 anni? I migliori azzurri di un secolo fa

lunghiDopo aver fatto una rivisitazione sul Mondo atletico del 1915, concentriamoci adesso sul nostro amato stivale, che il 24 maggio di 100 anni fa entrò nella Grande Guerra, pagandone un prezzo di 1.240.000 morti, oltre il 3% della popolazione italiana di quel tempo ( 35 milioni ).

Nella tragedia che ognuno viveva giornalmente, lo stato certo non poteva pensare allo sport e comunque, la pratica dell’Atletica Leggera non era avanzata come in paesi di stampo anglosassone o nord europei.

Qualcuno però riuscì, nonostante le avversità, a gareggiare durante tutto l’arco delle ostilità, cessate ufficialmente per l’Italia il 3 novembre 1918.

Come già riportato nell’articolo globale inerente al 1915, la pratica femminile ancora era praticamente inesistente, serviranno ancora diversi anni prima che vengano riconosciuti ufficialmente dei risultati atletici al gentil sesso.

Andiamo ad alzare il sipario quindi su una corsa lunga 100 anni della nostra storia ammantata d’azzurro.


Le cronache riportano che l’uomo più veloce del 1915 fu Giuseppe Alberti che sulle 100 yards (91,4 metri)corse in 10”0 battuto poi due anni dopo dal 10”4/5 di Giorgio Croci, sui 100m . Croci guidò la classifica degli uomini più veloci nel periodo bellico anche nei 200 yards, con un 23”0 corso a Londra nel 1918.

Nelle 400 yards il cronometro ha invece lasciato il passo a Mario Candelori, che il 2 maggio di 100 anni fa corse in 52”3/5. Il risultato di Candelori durò un anno, quando l’eclettico Antonio Garimoldi corse in 51”4/5. Garimoldi fu un atleta di punta del periodo bellico, infatti fu primo dei 100m nel 1917 (11”2/5), del salto in alto nel 1918 (1,65), del salto in lungo proprio nel 1915 (6,20) e nel salto triplo nel 1914 (13,03).

Nel doppio giro, Emilio Lunghi rimase in sella al primo posto delle graduatorie italiane per tutta la Grande Guerra, con un 2’02”4/5 nel 1915 ed un 2’00”1 nel 1918. In questa specialità, Lughi vinse la medaglia d’argento olimpica nel 1908, dimostrandosi negli anni come il primo atleta veramente talentuoso del palco azzurro.

Allungando la distanza, ritroviamo il primatista dei 400m Candelori, 2’43”3/5 nei 1000m il 2 maggio del 1915, subito dopo aver corso il giro della morte.

Candelori evidentemente non aveva paura di durar fatica, stampando anche un buon 4’17”1/5 nei 1500m nel 1914.


Passando al fondo con i 5000 metri, il capolista di un secolo addietro fu Augusto Paolucci, con 15’52”0, seguito da Pericle Pagliani in 16’17”0. Questi tempi, comunque sotto i 4 minuti al km fa capire quanto queste persone, del tutto amanti dell’attività sportiva, andassero a correre, allenandosi per il mero piacere di sentire le gambe che giravano insieme al battito del cuore e dei respiri regolari.

Tornando sul corto, per così dire, andiamo sulle barriere dei 110 Hs, dove Delfo Betti fermò il cronometro a 18”0, mentre un anno prima sui 400 hs questa volta, Apollino Barelli riuscì a correre sotto il minuto, realizzando il tempo di 58”4/5.

Certo a quei tempo non esistevano morbidi sacconi su cui cadere dopo voli d’angelo oltre l’asticella, ma questo non fermò Filippo Baldwin, capace di 1,68 di salto in alto. Ancor più motivi per attutire la caduta ce l’aveva Giacomo Erba, che con 3,20 d’asta guidò le classifiche stagionali italiane del ’15.

Baldwin dimostrò una notevole abilità anche nel salto in lungo, riuscendo a far segnare 6,82 nel 1916.

Per i lanci, in cui non compare il martello, il nome da citare è solo uno: Giuseppe Tugnoli. Peso, disco e giavellotto del 1915 portano la sua firma. 


Il 10 ottobre del 1915 Tugnoli riuscì a piantare la bandierina a 13,18 nel peso, 40,44 nel disco e 56,24 nel giavellotto, dimostrando una gran polivalenza, oltre che alla tenacia.

I colori azzurri sono cresciuti enormemente in un secolo, passando per due guerre, periodi d’oro e periodi bui. Cerchiamo di fare dell’Atletica Italiana di nuovo una grande realtà, nel ricordo glorioso di atleti che riuscirono a portare avanti i loro sogni  nonostante le bombe e le trincee, liberando la mente e lo spirito all’interno di un magico anello rosso.

 

Se vi è piaciuto questo articolo, vi interesserà sicuramente sapere chi erano i migliori al Mondo del 1915.

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