NEWS: Kim Collins critica Bolt e Gatlin: “Chi si nasconde dagli avversari uccide lo sport”

kimcollinsAbbiamo visto tutti il ritorno di Bolt sui 100m allo stadio olimpico di Londra, dove per due volte ha segnato il tempo di 9”87, facendo così il primo acuto della stagione con un occhio verso Pechino e gli avversari.

A quietare il clima di festa è stato però l’evergreen dello sprint Kim Collins, il quale ha duramente criticato le start list dei 100m della tappa londinese della Diamond League, in cui Bolt era praticamente senza avversari, infatti a Londra nessuno dei primi sprinter del momento (Gatlin, Powell, Gay, Bromell) era ad insidiare il primatista del Mondo. La tendenza ad evitarsi tra Bolt e Gatlin ha fatto tuonare il mite Collins, che da amante del suo sport ha detto chiaramente che: “ Nascondersi gli uni dagli altri uccide la gara e lo sport“.

Collins ha definito il fenomeno con un modo di dire anglosassone, ovvero “duck and hide“.


Le altre gare sono diventate più interessanti dei 100m” ha continuato Collins ” Per il fatto che non riusciamo mai vedere tutti i migliori alla linea di partenza, da essere l’evento principale, i 100m sono passati in secondo piano. Questa non è la boxe, è la corsa, ed è il nostro lavoro confrontarsi”.

L’esperto velocista ha inoltre spezzato una lancia per la presenza di Justin Gatlin a favore dello spettacolo: “ Ormai è inutile parlare del passato di Gatlin, molto è accaduto nel corso degli anni e non solo a lui; se ci saranno problemi ci penserà la WADA, fino a quel momento Gatlin continuerà a correre e anche molto veloce”.

Il vecchio leone lancia così un monito ai grandi sprinter del momento, e soprattutto ad Usain Bolt, il quale non si è ancora confrontato con un degno avversario, anche a causa della sua posticipata scesa in campo. Per vedere il confronto tra il porta bandiera della velocità JAM ed il resto del mondo dovremo attendere il sipario del Bird’s Nest della capitale cinese. Dopo queste parole, chissà se anche Kim Collins sarà della partita, dopo i dissidi con la federazione nevisiana che gli fecero abbandonare la maglia nazionale.

 

Foto: Jung Yeon-Je (AFP)

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