ROMA: Cronaca di un paradosso, la We Run Rome non competitiva con i chip

We Run Rome 2014Quest’anno ho scelto Roma e la sua We Run Rome, per allenarmi l’ultimo dell’anno e passare una bella festa nella capitale. La gara era giunta alla 4° edizione e me la ricordavo come una di quelle gare “da fare”, una delle due top-race che un italiano di buon livello poteva trovare l’ultimo dell’anno accanto alla BoClassic di Bolzano.

Le iscrizioni erano già chiuse da qualche giorno perchè si era raggiunto il numero massimo di partecipanti consentiti dagli organizzatori. Alcune fonti dicono fossero 4000 alla partenza, altri 5000. Nulla di ufficiale, ma solo la volontà del main sponsor di ben figurare, dopo le chiacchierate vicissitudini seguite alla Deejay Ten di Milano, omologata come regionale, in cui per il regolamento gli atleti elite non potevano correre e invece furono addirittura premiati, generando un polverone di proteste.


Così si è pensato bene di trasformare We Run Rome in non competitiva, senza top runner, senza griglie, senza rilevazione di intertempi e senza premiazioni nessun tipo: solamente il prezzo di iscrizione è rimasto altissimo. Nei 20 euro erano incluse una sacca Nike, la maglietta da vestire obbligatoriamente pena l’uscita dal percorso, un buono sconto e una bottiglietta d’acqua, sommate a un’ulteriore litro di naturale, 3 mandarini e un biscotto al ristoro.

A dispetto di tutta questa “amatorialità”, bisognava vestire il chip per la rilevazione dei tempi, cosa che logicamente ancora non mi è del tutto chiara. Riepiloghiamo: tutto è concepito come fosse una “tapasciata di paese”, ma ci sono i chip di rilevazione dei tempi? A quale scopo?

Tuttavia smetto di farmi domande e arriva lo sparo: la giornata è illuminata da un sole splendido, ma il vento è glaciale e si sente. Si passa per il Vittoriano e giù per Via del Corso che è gremita di turisti, ma questa volta il servizio d’ordine non è in pieno organico e prima di entrare in piazza del Popolo sono costretto a schivare a serpentina un paio di turisti in mezzo alla strada.


Davanti ci sono 4 europei e un italiano Paolo Ciappa che arriverà quinto. Poi la marea gialla fluorescente, in divisa Nike. A Villa Borghese, non c’è più la rilevazione del 5° chilometro e verso il 6° chilometro registro una variazione del percorso, passiamo in una galleria lunga e leggermente in salita che taglia in due Via Nazionale e ci porta davanti al Colosseo e riprendiamo il percorso classico al  9° chilometro proprio girando attorno allo storico monumento.

Gli ultimi chilometri percepisco una confusione olimpica nella gestione del traffico, dovendo quasi arrampicarmi sul cofano di un taxi per farlo accorgere della mia presenza. Un paio di falcate e raggiungiamo il rettilineo di arrivo dell’anno scorso, ma questa volta lo percorriamo, svoltiamo ad U ed entriamo dentro lo stadio “Nando Martellini” dove è situato il traguardo.

Non importa a nessuno ma la classifica maschile recita : 1° UHRBOM Fredrik con 30’54”, 2° MULLERA Angel 30’56”, 3° TASDEMIR Aykut 30’58”. Nella gara femminileTUGBA Guvenc 34’37”, 2° PROIETTI Federica 36’13”, 3° MOSCHINI Paola 36’49”. Niente premi, niente speaker, niente ufficialità.

Classifica completa

3 commenti su “ROMA: Cronaca di un paradosso, la We Run Rome non competitiva con i chip

  1. mmm vediamo un po’, per prendere il chip è stato necessario dare nome cognome e mail o altro recapito?

    Perchè in questo caso, molto semplicemente si è iniziata una bella profilazione di massa che per chi deve fare marketing è una gran cosa. Il tutto pagandoci sopra 20 euri. Digli tonti! 🙂

  2. La maglia si era invitati a vestirla, ma non era obbligatoria. Tant’è che tantissimi hanno corso senza e nessuno li ha buttati fuori. Comunque nella maglietta c’era stampato il pettorale. Il chip mi sembra comunque una bella cosa visto che ti consente di avere dei tempi certi e non approssimativi. Personalmente mi ha consentito di vedere uno scarto di ben 2 minuti tra tempo di gara e tempo reale.

  3. Ah invece sullo scarso servizio d’ordine sono d’accordissimo. Ho avuto tante persone che mi hanno attraversato la strada di fronte e hanno messo a repentaglio la mia, l’altrui e la loro stessa sicurezza. Però questo ha anche a che fare con l’educazione.

    Una nota invece fortemente dolente è stata la totale inadeguatezza dei servizi igienici, in numero spaventosamente limitato per l’affluenza di persone presenti sul posto.

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