RIETI: Gatlin sfreccia nel blu del Guidobaldi, Galvan batte Mennea, Del Buono sesta di sempre

Justin GatlinLe attese non hanno deluso le aspettative del Meeting 2014 di Rieti, che ha chiuso l’edizione con grandi risultati, molti anche ad opera di atleti azzurri. Purtroppo per il pubblico, Allyson Felix non ha potuto partecipare alla gara dei 100 a causa di problemi con gli aerei ed ha quindi preferito rinunciare come altri diversi atleti.

A far risuonare il boato dello stadio Raul Guidobaldi di Rieti ci ha pensato in primis Justin Gatlin, che reduce dalla fantastica doppietta di Bruxelles, ha allietato il pubblico reatino con un pregevole 9″83 sui 100 m, gara in cui al secondo posto si è piazzato il recordman della manifestazione Asafa Powell, la cui avventura era partita nel peggiore dei modi quando, all’arrivo in aeroporto, ha solo potuto constatare che il bagaglio non arrivava, dovendo quindi ricomprarsi tutta l’attrezzatura per correre. Powell ha corso in 9″90 , davanti a Ryan Bailey (10″14) ed agli azzurri Michael Tumi (10″26) e Massimiliano Ferraro (10″51), mentre Delmas Obou ha chiuso in 10″43 nella batteria di Gatlin, in cui hanno corso anche Nesta Carter (10″07) e Christophe Lemaitre (10″15).

La giornata di ieri se la ricorderà per molto tempo anche Matteo Galvan, che a distanza di trentacinque anni toglie un record al grandissimo Pietro Mennea, correndo i 300 m in 32″01, 22 centesimi meglio del precedente limite nazionale,  giungendo secondo alle spalle del polacco; Karol Zalewski, unico sotto i 32″ con 31″97 una grande figura l’ha fatta anche Eseosa Desalu, che corre elegantemente in 32″28. Questi sono tempi matematicamente auspicabili dati i personali nei 200 m, ma che fanno ben sperare nel prossimo anno agonistico, vista comunque l’ottima forma dei due atleti.

Non smette mai di stupire anche Federica Del Buono, che dopo le mirabilie dei 1500, fa il personale anche negli 800, in una gara tirata ed avvincente, chiusa in 2’00″58, che vale la sesta prestazione italiana all-time, lista capeggiata, dal 5 luglio 1980, dalla grande Gabriella Dorio, che a Pisa corse in 1’57″66. Record stagionale invece per Marta Milani che vince la propria batteria in 2’01″76, dove sei posizioni più indietro possiamo trovare Margherita Magnani, con 2’03″13.

Personal best anche per Maria Benedicta Chigbolu, migliore delle tre azzurre in gara nei 400 m, la quale chiude il giro della morte in 52″39, in undicesima posizione all-time. Dietro la Chigbolu, in ordine si sono piazzate Chiara Bazzoni (52″60) e Maria Enrica Spacca (52″84) mentre a vincere è stata la forte Giamaicana Stephanie Ann McPherson in 50″38.

Anche il mezzofondo ha dato la sua bella dose di spettacolo, col signor Silas Kiplagat che fa 3’31″44 sui 1500, insidiato fino alla fine da Vincent Kibet, secondo in 3″31″96. Sugli 800 il tempo del vincitore è di quelli di lusso: 1’43″83 ad opera dell’algerino Taoufik Mahloufi, mentre va addirittura al personale Abdelaati Iguider, vincitore dei 3000 in 7’34″99, gara in cui era presente anche Abdellah Haidane, anch’egli al PB con 7’47″34. Curiosità statistica: il record del mondo dei 3000 fu stabilito proprio durante il meeting di Rieti nel 1996 da Daniel Komen, che corse in 7’20″67 .

I concorsi sono stati mesi un po in ombra, dati i maggiori riscontri statistici della pista, ma da citare è sicuramente il lancio del martello maschile, con Pawel Fajdek, che si impone con un gran lancio di 81,11 al secondo turno, mentre Krisztian Pars non riesce a superare il polacco pur effettuando ben quattro prove oltre gli 80 metri, tra cui il migliore di 80,78. Male il capitano Nicola Vizzoni, che chiude con 71,23. Niente di particolare anche dal disco maschile, dove gli azzurri non si sono espressi nelle loro migliori misure, e decretando Hannes Kirchler il migliore degli italiani con 60,54.

Salta invece bene Alessia Trost, che ribadisce il suo SB ad 1,91, battuta solo da Nadezhda Dusanova con 1,94. E’ proprio sulla pedana dell’alto che molti avevano puntato per lo spettacolo grazie alla presenza di Bohdan Bondarenko, il quale ha piazzato con difficoltà 2,36 per poi cercare con volontà i 2,43 per pareggiare Mutaz Barshim, cosa che però non è avvenuta.

Chiudiamo quindi con l’addio alle competizioni per Giuseppe Gibilisco, che con il 5,55 di ieri saluta l’atletica agonistica, dopo aver regalato all’Italia la medaglia d’oro ai campionati del mondo 2003 ( col record italiano di 5,90) e quella di bronzo alle Olimpiadi del 2004 ad Atene.

I risultati completi possono essere consultati sul sito rietimeeting.it o sull’App ufficiale per Android.

Foto di Emiliano Grillotti

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