Rapporto dalla Maratona di New York, 42 chilometri di emozioni

Luigi Del BuonoEra dall’anno scorso che ascoltavo ”Empire state of Mind” di JAY Z : mi avevano promesso un pettorale per la maratona di NYC 2014 e poi rimasi male quando saltò tutto all’ultimo momento. Ma i sogni sono come dei sassolini, fin che non li levi, stanno li e si fanno sentire.

Nel 2015 ci dovevo essere quindi mi apprestai a prenotare già da Novembre 2014 : già c’ero perchè nel classico foglio degli obiettivi dell’anno, era scritto a penna che il 1° Novembre 2015 sarebbe stato un gran giorno. Ormai era partito il meccanismo : sogno – motivazione – azione.


Resuscitato dalle fatiche di una stagione lunghissima, mi sono presentato al Verrazzano Bridge come il classico atleta in fase di lamentela da sonno mancante, pasti sbagliati e paura di fallire.

A New York a meno che tu non arrivi al traguardo, non fallisci mai, perchè sei dentro una bolla indescribibile, un “Meltin pot” di emozioni che ti sconquassa. I top sono a pochi metri da me. Vicino ho il campione Olimpico di Maratona Stefano Baldini e un forte atleta di milano poi arrivato terzo italiano : è Alessandro Claut.

Quando si parte è un ottovolante. Si sale il ponte di Verrazzano, si scende e mi trovo “red carpet” lungo 15 chilometri di gente assiepata ai lati della strada. E’ Brooklin. E’ estasi. Sono a 3’40” e per lunghi tratti sono irrimediabilmente attrato dai bordi della strada : i bambini, gli anziani con i cartelli e un tifo indiavolato che farebbe impallidire i ragazzi del tifo organizzato. Mi guardo intorno e parlo in inglese con i miei compagni di viaggio. Sono tantissimi e corrono tutti per fare 2h40′.


Grazie al tifo e agli occhi lucidi che ho mentre corro e mi guardo in giro sorridente come un bambino, passo follemente al 10° in 37′ e poi 1’19” e spicci alla mezza maratona. Non sento niente. Corro e visito la città a 3’40” al chilometro circa. Ancora mi diverto. Non riesco a capire dove sia tutta questa difficoltà nel percorso, e vado sul Queensboro Bridge facile facile, ma il chilometro è pesante 4’20” e il vento è da paura.

Sceso da li niente è più come prima. La strada inizia a non essere più scorrevole come prima, ma io ancora ci sono, anche se ho paura della bestia “maratona” e so che ogni eccesso, potrà essere punito più avanti, così anche se le gambe lo consentirebbero, rimango a ritmo. Ho sempre qualcuno vicino, si corre intorno alla 100° posizione assoluta e c’è gente per ogni tipo di andatura tu decida di intraprendere.

Si entra a Central Park, il tifo non è più quello di Brooklyn, ma ormai non lo sentirei più perchè anche se sono lucido, i continui falsi piani in salita danno un colpo forte alle mie gambe. Ma gli altri non stanno meglio, perchè si mormora che i primi 20 chilometri erano in favore di vento e i passaggi audaci si pagano profumatamente dentro il Central Park.


Arrivano quasi i crampi nel tentativo di spingere ancora fino alla fine, così cambio modalità di corsa, ma oramai ho quasi raggiunto “il punto di cottura” delle mie gambe poco chilometrate. Vedo di mantenere un andatura che mi consenta di arrivare sul rettilineo finale, dove siamo tutti in fila indiana e ci vorrebbe un finale da “pistaiolo” per superarne 15 in 400 metri, sembra la finale nazionale dei societari di cross.

Non accelero neanche un po’ e faccio gli straordinari per superare un piccolo gradino prima di avvicinarmi al traguardo, dove aizzo la folla assiepata nelle tribune circostanti e mi coordino, producendomi in esultanza da goal nella finale mondiale, fermo immagine e consegno questo momento indimenticabile agli organizzatori della NYC marathon che inseriscono il mio gesto, nel video ufficiale della gara a sancire l’indimenticabile momento della mia atletica per tutta la mia vita, al di la’ del risultato, al di la di ogni spiegazione. (Minuto 5:18) del video ufficiale della maratona di New York 2015.

New york : “..this street will make you feel brand new, big light will inspire you!” cit. Empire state of Mind.


This is everything. It captures the spirit of our marathoners, volunteers, fans, and the city of New York!

Posted by TCS New York City Marathon on Lunedì 2 novembre 2015

2 commenti su “Rapporto dalla Maratona di New York, 42 chilometri di emozioni

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