Salto in alto, quando la statura non conta: i record di differenziale

Stefan HolmQuante volte abbiamo sentito chiamare i saltatori in alto “Giganti buoni”?! Se prendiamo in considerazione i 196 atleti (purtroppo non è stato possibile ottenere le altezze di tutti questi atleti) capaci di superare i 2 metri e 31 in gare outdoor la loro statura media si aggira intorno a 1,95m , più di 20cm al di sopra della media mondiale che si stima essere di circa 1,74m.

Spesso si pensa che maggiore sia la statura più facile sia saltare alto, ma non sempre saltatori alti riescono ad ottenere differenziali di saltatori più bassi, capaci di sfruttare altre qualità.

Per differenziale intendiamo la differenza tra la misura saltata da un atleta e l’altezza di questo.

Il primatista del mondo attuale Javier Sotomayor è stato capace di salire sopra la sua testa di 50 cm (il suo record di 2.45m contro la sua altezza di 1.95m).


Il primatista di differenziale è il “piccolo” Stefan Holm. Questo atleta alto 1.81m è stato in grado di saltare 2.40, ben 59 centimetri al di sopra della propria testa. La sua statura potrebbe esser stata un handicap, ma lo svedesino ha “rimediando” con un gesto tecnico veloce e dinamico che gli ha permesso di vincere un Olimpiade, 4 mondiali indoor e 2 europei indoor (oltre ad altre numerose medaglie) battendo atleti decisamente più alti (e quindi ipoteticamente avvantaggiati) di lui.

Personale più basso, statura più piccola, ma stesso differenziale per Franklin Jacobs. Lo statunitense alto 1,73 nel 1978 siglò quello che era il record del mondo indoor con 2.32 (59cm più di lui). Il suo record mondiale fu battuto a 2 mesi di distanza da Vladimir Yashenko. Jacobs era il canditato americano per le olimpiadi del 1980, ma il boicottaggio degli USA ne precluse la partecipazione. Cercò di aggirare i “trials” entrando a far parte di un college, ma fallì. Per lui 8 titoli nazionali, e la consolazione del primato ad ex aequo di differenziale con 59cm.

Tra gli atleti studiati il “peggiore” risulta l’Americano Charles Clinger. Per lui un fantastico record personale di 2.35m, ma che per questa particolare sfida lo porta “solo” a 29 centimetri al di sopra della sua altezza di 2.06m

Sfida che pone l’Italia tra i primi posti tra gli uomini con Marcello Benvenuti (primatista italiano fino a pochi giorni fa) che “dal basso” del suo 1.78 è riuscito a saltarsi di ben 55 cm (personale di 2.33m).


Al femminile il primato spetta alla nostra Antonietta di Martino. La Campana, alta 1.68m, avince sulla concorrenza con il suo personale (e record italiano) di 2.04m, misura che la supera di 36 centimetri.

A impensierire il record dell’azzurra è Inika McPhersonAlta 1.65 è stata capace lo scorso anno di salire sino a 2 metri, ottenendo così un differenziale di 35cm.

Le più titolate non possono nemmeno avvicinarsi al risultato ottenuto di Antonietta: Blanka Vlasic ha un differenziale di solo 15 cm (pb:2.08 – altezza:1.93), Anna Cicherova si supera di 27 cm (pb:2.07 – altezza:1.80), la primatista mondiale Stefka Kostadinova differisce di 29 cm (pb:2.09 – altezza:1.80), la primatista mondiale indoor Kajsa Bergqvist è stata capace di ottenere un differenziale di 33 cm (pb:2.08i – altezza: 1.75).

Nella foto: Stefan Holm (Michael Steele/Getty Images Sport)

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