Atletica e lavoro, Simone Cairoli: “Un atleta lavoratore deve essere metodico”

Simone CairoliVi siete mai chiesti cosa c’è dietro a una gara di Prove Multiple? Di come sia possibile conciliare la preparazione di 10 specialità diverse con la vita di tutti i giorni, quindi scuola, lavoro e amici?

Super Simo, alias Simone Cairoli, è stato più volte Campione Italiano di Prove Multiple e nel 2015 è riuscito a raggiungere tutti gli obbiettivi che si era posto, migliorando il proprio PB, riuscendo a partecipare all’Hypo-Meeting e conquistando il 10^ posto nello IAAF World Challenge di Prove Multiple; oltre a questo però è un lavoratore e ci siamo fatti raccontare come riesce a portare avanti sia il lavoro che l’atletica.


Sei anni fa, dopo una brutta esperienza in una gara di salto in alto, Simone ha deciso di reinventarsi multiplista sperando di passare inosservato, visto che delle 10 specialità previste erano poche quelle su cui sapeva di poter contare, ma non è stato così. Con il passare del tempo e delle gare si è reso conto di quali potessero essere i suoi punti di forza ed ha giocato su di questi fino ad arrivare a quello che è ora.

E’ difficile riuscire ad allenarsi insieme ad altre persone e trovare un allenatore che possa seguirci costantemente” ci racconta, infatti fino a 3 anni fa si allenava da solo scrivendosi i programmi di allenamento. Poi la svolta: incontra Andrea Calandrina che decide di allenarlo; nonostante la distanza gli prepara i programmi e riesce a monitorarlo seguendolo a ogni gara.

Nel frattempo è arrivata una laurea in informatica e fortunatamente anche un lavoro vicino casa. Con 8 ore di lavoro al giorno allenarsi diventa più complicato ma la sorte ha voluto che davanti all’ufficio aprisse una palestra con apertura alle 6.30 di mattina. Dal giorno di questa scoperta Simone ha iniziato a doppiare gli allenamenti facendo palestra la mattina e tecnica la sera, uscendo di casa la mattina alle 6 e rientrandoci la sera alle 21.


E’ necessario diventare abitudinari, metodici e ordinati agli allenamenti per non trovarsi senza materiale“, perché effettivamente stare così tante ore fuori casa vuol dire muoversi con una valigia e convivere con il senso di stanchezza, ma per praticare lo sport che si ama questo e altro, “Ci vuole tanta organizzazione, tanti sacrifici più che ripagati sono sicuro che in futuro ripagheranno ancora di più“.

Simone è riuscito con un po’ di fatica a conciliare una la vita privata e lavorativa con una specialità che gli sta dando grandi soddisfazioni e che siamo sicuri continuerà a dargliene anche in futuro; ci vogliono molta costanza e impegno per riuscire a reggere il carico di lavoro e di stress che comporta il portare avanti due carriere, quindi tanto di capello a questo decatleta.

Ci aspettiamo grandi risultati da questo 2016 e sappiamo che non verremo delusi!

Nella foto: Simone Cairoli al Multistars 2015 a Firenze (Chiara Montesano/trackarena.com)

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