PRAGA2015: Tutti i velocisti in semifinale (VIDEO), avanti anche Chesani e Tamberi (VIDEO), a Bussotti non basta un gran PB

Delmas ObouFinalmente, dopo due sessioni non proprio felici, il palazzetto O2 Arena di Praga si è colorato un po d’azzurro, non solo per una folta presenza ma anche per i risultati ottenuti dai nostri portacolori.

La giornata di gare si è aperta con le batteria dei 60 m donne, dove nel quarto turno abbiamo potuto vedere Audrey Alloh, la quale corre in frequenza senza perdere troppo contatto dalle prime posizione e taglia il traguardo come quarta in 7″31 (SB) subito dietro alla signora Collio, Ivet Lalova. Gara quella dei 60 donne che ha visto le migliori aggirarsi attorno al tempo dei 7″10, da cui però è spiccato il crono di 7″07 della donna europea del 2014: Dafne Schippers.


Molto più folta la rappresentanza italiana tra gli uomini, dove al via c’è il podio dei campionati italiani assoluti di Padova: Delmas Obou, Michael Tumi e Fabio Cerutti.

Il primo a scendere in pista è Cerutti, il quale in prima battuta viene ingannato dalla falsa partenza del greco Steryioulis. Nella seconda partenza l’atleta delle Fiamme Gialle spinge ma si scompone durante il rettilineo, rischiando di invadere la corsia accanto. Il tempo finale per Cerutti è di 6″69, tempo che sarà infine utile per il ripescaggio alle semifinali.

E’ il turno quindi del campione italiano Delmas Obou, seconda corsia. Spinge bene fin dai primi appoggi, si distende sul rettilineo ed agguanta la quarta posizione per la qualificazione automatica, con lo stesso tempo di Cerutti di 6″69. Forse una leggerezza sull’arrivo dove Obou ha tirato il petto indietro a scapito del finale.

Ultimo ma non per importanza sui blocchi di partenza è stato Michael Tumi, che si rivela il migliore dei tre italiani, piazzandosi secondo nella sua batteria alle spalle del tedesco Reus, col tempo di 6″63, miglior crono stagionale.







Guidano le classifiche dei 60m uomini i due inglesi, al momento i più accreditati, ovvero il campione del mondo di Sopot Richard Kilty e Chijidnu Ujah , appaiati dal tempo di 6″57.

Gara molto opaca invece quella di Dariya Derkach nel salto triplo, che è appara subire i balzi invece di uscirne fuori, facendo segnare solo un 13,40 che non dà ragione alle sue reali capacità e spedendola nelle zone bassissime della classifica.

Chi ha fatto una gran gara, anche a dispetto di un pronostico molto ostile, è stato Joao Neves Bussotti Junior nei 1500 m, il quale non si è intimidito e si è portato subito davanti al gruppetto degli inseguitori, mentre il turco Ozbilen era già partito velocissimo per la tangente. Agli ultimi due giri, Bussotti ingrana e va all’attacco della prima posizione insieme all’inglese O’ Hare, che riesce a prendere e passare il turco ormai stremato; operazione che purtroppo non riesce a Joao che per una frazione di secondo perde la vicinanza con l’inglese, rimanendo quindi troppo distante anche da Ozbilen, finendo la gara in terza posiziona ma col gran personale di 3’42″82. Purtroppo il gran crono per il livornese di origine mozambicana non basta per accedere alla finale, dato che nella prima batteria l’irlandese Travers aveva fatto suo il tempo di 3’41″37. Amaro in bocca solo per il fatto che nelle ultime due batterie nessun concorrente si è sbilanciato con una volata, finendo le prove sui 3’48 e 3’46; comunque un gran Bussotti. Non corre la batteria dei 1500 Federica Del Buono, che riceve la bella notizia di essere direttamente in finale, dato il ristretto numero di partecipanti.


Si chiude anche la qualificazione del salto in alto uomini, dove ben due su tre hanno agguantato la finale, ovvero: Silvano Chesani e Gianmarco Tamberi. Bel percorso per Chesani, che va pulito fino ai 2,28, passato alla seconda prova. Più problemi invece per Tamberi, che fa un errore a 2,19, due errori a 2,24 ed uno a 2,28, ma alla fine il risultato è quello che conta e la finale è agguantata anche per il finanziere. Inizia bene Andrea Lemmi, che porta sempre con sè i calzettoni amaranto con lo stemma FIDES della città di Livorno. Il saltatore labronico salta bene 2,14 e 2,19 ma purtroppo incappa in tre errori a 2,24, concludendo qui il suo Europeo.

Di seguito il salto ti Gianmarco Tamberi a 2,28

Foto: Daniele Dal Mas/atletipercaso.net

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