Non è un bel periodo quello che sta passando la comunità atletica della Giamaica, la quale ha attraversato, nel recente passato, processi di doping ad atleti di una certa rilevanza come Veronica Campbell Brown ed Asafa Powell, la prima scagionata per inquinamento dei test, il secondo condannato.
Ad essere condannata adesso è la quattrocentista della nazionale maggiore Dominique Blake, che in appello è riuscita a diminuire la pena di sei anni che inizialmente le era stata inflitta dalla Jamaica Anti-Doping Disciplinary Panel. La Blake fu trovata positiva durante i trials olimpici del 2012 alla methylhexanamina, uno stimolante; evento già grave di suo, se non fosse che la quattrocentista era già stata trovata positiva nel 2006 all’efedrina, che le costò nove mesi di stop dalle competizioni.
Ricorsa in appello, la pena le è stata ridotta a quattro anni e mezzo per via di “fattori mitiganti” a favore della Blake, come il fatto che sul sito da cui ha comprato il prodotto usato non vi erano avvertenze sulla presenza di methylhexanamina, ma per la commissione della Giamaica, come ormai nel resto del Mondo, l’ignoranza non è ammessa in fatto di doping, quindi la condanna è stata resa definitiva perchè l’atleta non è riuscita a dimostrare l’assenza di colpe o negligenze significative e giustificabili.
Tempi duri per il Paese più veloce del Mondo.
Foto di Aris Messinis/Getty Images