Martina terzo europeo di sempre sui 200m alla Diamond League di Losanna (VIDEO), Ortega su McLeod nei 110hs

Churandy MartinaLa 11^ tappa della Diamond League, la prima dopo il grande appuntamento dell’anno, i Giochi Olimpici di Rio, è quella di Losanna, che precede di soli due giorni quella di Parigi.

Prima gara della serata è quella dei 400hs maschili. Si preannunciava uno scontro tra keniani tra Nicolas Bett e Boniface Tumuti, i due arrivano appaiati al nono ostacolo, dove l’argento olimpico Tumuti inciampa, perde la ritmica e si ferma. Bett invece cede sul finale di gara e si fa infilare dall’estone Rasmus Magi, che porta a casa la gara col tempo di 48″59; secondo Bett in 48″68 e terzo lo spagnlo Sergio Fernandez in 49″22.

Tocca poi alla prima gara di endurance della serata, i 3000 femminili. Il ritmo nei primi 1500 non è eccezionale e ciò favorisce una progressione finale. A 3 giri dal termine è Ellen Obiri a portarsi avanti seguita a ruota da Genzebe Dibaba e Mercy Cherono. Alla campana è la Dibaba che mette su una progressione fantastica e così con un giro finale da 57″47 finisce in 8’31″84, che le vale Record del Meeting. Chiude seconda Hellen Obiri col tempo di 8’33″96 e terza la Cherono con 8’34″49.

Nella gara del getto del peso non delude Valerie Adams,  beffata all’ultimo lancio a Rio, che con una spallata da 19.94m lascia dietro di sé le avversarie. Seconda con 19.49m Michelle Carter e terza con 19.33m la tedesca Christina Schwanitz. Le altre tutte sotto i 19 metri.

Mancano tutti i big nella gara dei 100, ma non per questo manca di spettacolo. Parte benissimo l’ivoriano Ben Yussef Meité, ma la progressione di Asafa Pawell brucia tutti e blocca il cronometro a 9″96. Secondo Meité con 10″01 e terzo il bobbista inglese Joel Fearon con 10″05. Quarto e quinto posto rispettivamente per Churandi Martina e Kim Collins con 10″15 e 10″24.

Nel giavellotto è Madara Palameika l’unica a superare la fettuccia dei 65 metri, 65.29m per lei che porta così punti importanti per la Diamond Race a casa; è seconda Barbora Spotakova con 64.48m, mentre chiude il podio la bielorussa Tatsiana Khaladovich.

Gli 800 femminili vengono lanciati con un giro da 58 secondi. Ai 600 è avanti la gibutiana Francine Nyonsaba affiancata da Melissa Bishop: il rettilineo finale della Nyonsaba però lascia tutte sul posto. Cede la Bishop che chiude quarta con 1’58″71 sull’ultimo rettilineo e escono fuori Eunice Sum e Lynsey Sharp rispettivamente seconda con 1’58″41 e terza con 1’58″52.

Caterine Ibarguen senza rivali nella gara del triplo, e lo dimostra anche a Losanna dove vince la gara con la misura di 14.76m. Alle sue spalle Olga Rypakova balza a 14.53m, mentre è terza la greca Paraskevi Papachristou con 14.18m. Ultima atleta sopra i 14 metri è la campionessa europea Patricia Mamona con 14.05m.

Parte subito dopo la gara dei 100hs dove super favorita è la detentrice del record del mondo Kendra Harrison, che non delude le aspettative e domina la gara fermando il tempo sui 12″42, a due decimi dal Record del Mondo. La battaglia per la seconda posizione la vince Dawn Harper-Nelson con 12″71. Chiude l’ennesimo podio a stelle e strisce Jasmin Stowers con 12″75.

Non si fa sorprendere LaShawn Merritt nei 400 e controllando la gara, si prende la vittoria con il tempo di 44″50. Secondo il non ancora ventunenne bahamense Steven Gardiner con un buon 44″75. Alle sue spalle l’olandese Liemarvin Bonevacia, seguito da Pavel Maslak, Martyn Rooney e Isaac Makwala.

Ritmo lanciatissimo sui 3000 siepi, con un primo km corso sotto l’azione delle lepri in 2’36. Si cala a 5’23 subito al passaggio dei 2000. A due giri dal termine è Nicholas Bett che si presenta in testa, seguito da Abrahm Kibiwott e più distaccato Jairus Birech, l’unico che aveva provato a seguire l’azione delle lepri. L’ultimo giro si presenta con Bett in testa, viene però affiancato da Kibiwott sul rettilineo opposto a quello di arrivo e successivamente superato in uscita dalla riviera. Prova a rispondere Bett ma nulla da fare: vittoria a Kibiwott in 8’09″58, secondo Bett in 8’10″07, che gli vale il record personale. Sprofonda Birech che chiude quarto in 8’19″48, preceduto da Abel Mutai con 8’17″88.

Presente nei 100 la bi-campionessa olimpica di Rio Eleine Thompson. C’è un doppio sparo che vuol dire falsa partenza: solo Jenna Prandini si accorge del doppio sparo. Nessuna atleta invece ha un tempo di reazione inferiore al decimo di secondo. La seconda partenza è quella buona: la Thompson non delude le aspettative e vince con un ottimo tempo di 10″78. Secondo posto per la Prandini, l’unica ad aver corso un’unica volta la gara, che ferma il cronometro in 11″11. Terzo posto per Morolake Akinosun con 11″16, a un centesimo dalla quarta piazza di Desiree Henry. Quinta con 11″25 Marie-Josee Ta Lou, che aveva vinto la prima corsa, non valida però, davanti per due centesimi a Veronica Campbell-Brown.

Nell’asta vittoria con Record del Meeting e primato personale eguagliato per Sam Kendricks, che arriva fino a quota 5.92m, saltato al secondo tentativo. Alle sue spalle Renaud Lavillenie, ancora probabilmente scosso da quanto avvenuto a Rio, che salta solo 5.72m. 5.72m è anche la misura di Piotr Lisek, secondo ex equo con il francese. Delude anche Shawn Barber, quarto con 5.62m.

Tutte le medaglie olimpiche di Rio presenti a Losanna per la gara dei 400hs. Parte forte Dalilah Muhammad, che recupera subito il decalage su Sara Petersen. Le si attacca però la danese che cede solo sulla retta finale, dove esce però fuori Elidh Doyle, che arriva seconda alle spalle della Muhammad. 53″78 per la statunitense, 54″45 per la Doyle e 54″98 per la Petersen.

Remake della finale olimpica anche per le barriere alte dei 110hs. Prima partenza falsa da parte di Omar McLeod: si muove però accanto a lui Dimitri Bascou, quindi cartellino giallo per lui e verde per gli altri. L’argento olimpico batte l’oro olimpico: Orlando Ortega porta a casa la gara con 13″11, quasi appaiato al giamaicano McLeod, che infatti chiude in 13″12. Terzo posto per Dimitri Bascou con il tempo di 13″25, lo stesso del connazionale Wilhelm Belocian, che arriva così al Record Personale.

In una gara di alto di non altissimo livello, spicca il 2,35m del quatariota Mutaz Essa Barshim che porta a casa punti fondamentali per la Diamond Race. 2.32m che si legge affiancato accanto ai nomi del secondo, terzo e quarto classificato: medaglia d’argento per Robbie Grabarz, seguito da Erik Kynard, e quarta piazza per l’ucraino Bohdan Bondarenko.

Nel lungo vittoria per il bronzo olimpico Ivana Spanovic, che balza nuovamente vicino alla fettuccia dei 7 metri, atterrando a 6.83m. Secondo posto per Lorreine Ugen con un salto da 6,71m e terzo posto per la russa Darya Klishina, che arriva a quota 6,50m e si permette il lusso di battere alla prima apparizione in Diamond League dell’anno atlete del calibro di Shara Proctor, quarta con 6.48m, e della campionessa olimpica Tianna Bartoletta, quinta con 6.46m.

Si corre poi sulla distanza spuria dei 1000. Si parte subito decisi sotto l’azione delle lepri: subito dietro i battistrada si mette Ayableh Souleiman e non molla più la posizione di testa: vince e stabilisce la miglior prestazione dell’anno sulla distanza, 2’13″49. Alle sue spalle arriva in volata Robert Biwott su Jonathan Kitilit, 2’13″89 a 2’13″95. Deludente Asbel Kiprop, solo quarto con 2’14″23, che impostando una tattica di gara sbagliata resta molto dietro fin da subito; bene invece Marcin Lewandowsky al Record Nazionale polacco con 2’14″30 e Mattehw Centrowitz, al personale con 2’14″67.

Ultima gara della serata è la gara dei 200 maschili. Super Churandy Martina viene fuori sul finale e ferma il cronometro sul 19″81 Record Nazionale olandese e quinto tempo dell’anno, e sorprende il favorito Alonso Edwuard che arriva al primato stagionale con 19″81. Stagionale anche per il terzo classifiato Julian Forte che arriva a correre in 20″16.

https://www.youtube.com/watch?v=xWAv8gPLKBI

RISULTATI COMPLETI

Nella foto: Churandy Martina (Chiara Montesano/trackarena.com)

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