AMSTERDAM2016: Oro e titolo europeo per Libania Grenot, Magnani e Benedetti in finale

Libania GrenotDopo l’abbondante pioggia della mattina, il cielo sopra Amsterdam ha risparmiato gli atleti durante la serata del terzo giorno di gare, che ha regalato non poche sorprese ai tifosi di atletica di tutta l’Europa.

La prima italiana in gara è Margherita Magnani, al via nella seconda batteria dei 1500 metri e capace di strappare il pass per la finale grazie al ripescaggio con il tempo di 4’11″78. A passare il turno è anche Giordano Benedetti nella semifinale degli 800 metri, anch’egli con il tempo di ripescaggio; dopo una gara accorta, il trentino è riuscito a piazzarsi dietro al terzetto Kszczot-Bosse-Kupers chiudendo in 1’46″74, quarto miglior tempo delle semifinali. Non è riuscito a fare altrettanto Jacopo Lahbi, settimo della seconda batteria in 1’48″47.

Nelle semifinali dei 200 metri uomini, condizionate dal vento, si presentano al via un italiano per ognuna delle tre partenze: a riuscire ad accedere alla finale è solo Davide Manenti con il primo tempo di ripescaggio (20″46, -0,1 m/s), mentre vengono esclusi Eseosa Desalu (20″94, -1,7 m/s) e Antonio Infantino (20″93, -1,1 m/s).

E’ il turno quindi di Hooper e Siragusa che, nelle semifinali dei 100 metri, cercano senza successo l’accesso alla finale: i tempi sono rispettivamente 11″48 e 11″78, non sufficienti per la finale della serata (l’ultimo tempo di ripescaggio è 11″32 della francese Gnafoua).

Arriva dunque l’ora delle finali e il primo italiano a giocarsi una medaglia è il 400ista vicentino Matteo Galvan, capace di guadagnarsi una corsia nell’ultimo e decisivo round del “giro della morte” grazie a un 45″12 in semifinale, crono che eguaglia il record italiano fatto segnare agli Assoluti di Rieti. Tale prestazione, però, pesa sulla freschezza muscolare di Galvan che non riesce a ripetersi e chiude la prova in 45″80 all’ottavo posto.

Sul giro di pista femminile, invece, è l’Italia a salire sul gradino più alto del podio grazie a Libania Grenot, la campionessa uscente di Zurigo confermatasi anche ad Amsterdam con il tempo di 50″73 ed un margine di quasi mezzo secondo sulla seconda classificata, ovvero Floria Guei.

Altra azzurra a battagliare in finale è stata Stefania Strumillo, abile nel riuscire a passare le qualificazioni del lancio del disco e giunta 15esima con 55,78 metri.

Un’ora e mezza dopo la semifinale torna in gara Manenti per dire la sua sui 200 metri: l’azzurro giunge settimo in 20″66 ma, in seguito alla squalifica del vincitore Churandy Martina, la sua posizione in classifica sale di un posto.

In conclusione del pomeriggio di gare scendono in pista undici atleti dei 10.000 metri maschili, fra i quali c’è anche Ahmed El Mazoury, che chiude la sua gara al nono posto in 29’29″36.

Da segnalare nella serata l’incredibile sconfitta di Renaud Lavillenie nel salto con l’asta: Le Roi sceglie come misura d’entrata 5,75 m, altezza che non riesce però a superare in nessuno dei tre tentativi a disposizione, regalando dunque la vittoria al polacco Robert Sobera (5,60 m).

Nei 100 metri la padrona di casa Dafne Schippers mette in mostra tutta la sua potenza ed eleganza, andando così a conquistare il titolo di campionessa europea in 10″90.

 

Foto: Giancarlo Colombo/FIDAL

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