AMSTERDAM2016: Galvan pareggia il suo record italiano, Tortu MPI junior dei 100m in 10”19

Matteo GalvanIl pomeriggio nella capitale olandese si apre con i 400hs per i colori azzurri, con ben tre atleti al via: Jose Bencosme, Mario Lambrughi e Mattia Contini.

Bencosme, dopo essere stato fermo a lungo, compie una gara onorevole, purtroppo inficiata da qualche passetto prima del settimo ostacolo. 49”77 per il finanziere, appena un centesimo dallo stagionale 2016, alla ricerca sempre di quei 3 decimi necessari per mettere piede a Rio.

Chi ha annusato l’aria brasiliana è stato invece Mario Lambrughi, che parte come chi non ha niente da perdere ed il carattere gli dà ragione: 42 centesimi di personale e 49”60 di personale, un mostruoso miglioramento di un ragazzo umile che continua a stupire.

Terzo a scendere in pista è stato Mattia Contini, che ha pagato l’ottava corsia, che non lascia punti di riferimento ma solo un appetibile occasione agli avversari per risalire senza esser notati. 50”78 il crono di Contini. Nessuno dei tre in finale ma buoni spunti personali, Lambrughi in primis.

Tolti gli ostacoli tocca al giro della morte maschile, dove troviamo finalmente il primatista italiano Matteo Galvan, conscio di poter far bene e porsi in alto nelle classifiche europee. In scia all’esperto Martin Rooney, Galvan ha espresso gran sicurezza nei suoi mezzi, esaltandosi ancora e pareggiando proprio il record italiano corso a Rieti agli Assoluti: 45”12 e finale assicurata, dove dovrà vedersela con Kevin Borlèe, Martin Rooney e Pavel Maslak.

Anche nei 400m donne la primatista italiana Libania Grenot dimostra professionalità e vince la sua batteria con ampissimo margine, andando a siglare la miglior prestazione europea dell’anno con 50”43, corso in modo imperioso. La finale sarà tutta da seguire. Ci ha provato Maria Benedicta Chigbolu, che relegata in ottava corsia, giunge 16esima nella classifica complessiva con 52”69.

Meno soddisfatta rispetto alla mattina di ieri Giulia Pennella, che sui 100hs finisce 5 decimi più lenta della batteria in 13”55.

Decisamente in gran forma i nostri giovani centisti, che nonostante l’esclusione dalla finale, fanno vedere gran cose.

Filippo Tortu Massimiliano Ferraro Federico CattaneoFilippo Tortu, con una tranquillità che tradisce la portata dell’evento e della giovane età dell’atleta, senza vergogna cerca di andare a prendere atleti come Churandi Martina, giungendo terzo nella sua batteria, purtroppo fuori dalla finale. Ma oltre il piazzamento, il cronometro parla da solo: 10”19 nuovo primato italiano juniores, fatto con una semplicità e decontrazione veramente incredibile. C’è solo da togliersi il cappello ed aspettare il futuro.

10”26 per un pimpantissimo Massimiliano Ferraro, che pareggia il suo PB corso in batteria, potendo tornare a casa da gran combattente senza niente da recriminarsi.

Passiamo ai 1500m maschili, dove nella prima batteria Mohad Abdikadar paga sul finale la volata lunga guidata dal forte norvegese Filip Ingebritsen, chiudendo settimo in 3’42”91.

Gara coraggiosa per Marco Pettenazzo, che prova a rimanere nel gruppo fino agli ultimi 400m, ma la rimonta degli avversari giunge inesorabile, relegando il giovane azzurrino alla decima posizione del round in 3’45”65.

Parte quindi il terzo azzurro sui 1500m: Joao Neves Bussotti da Livorno, che purtroppo cade a 600m dall’arrivo a causa di un’altra caduta subito dietro. Sfortuna nera per il mezzofondista dell’Esercito che chiude con un 3’50”58.

Alessia TrostUn po’ di amaro in bocca per la nostra coppia dell’alto Alessia Trost e Desirèe Rossit le quali passano alla prima sia 1,84m che 1,89m ma poi ad 1,93m c’è il black out per entrambe le saltatrici che sono costrette ad abbandonare anzitempo una finale alla loro portata. La gara la vince, e c’è solo da inchinarsi, la 38enne Ruth Beitia, che infila il suo terzo titolo continentale, prima nella storia, consecutivo passando l’asticella a quota 1,98m

Finisce l’avventura anche di Marcell Lamont Jacobs, che col vento in faccia, finisce lontano dalle posizioni che contano del salto il lungo, marcando un 7,59m che non rispecchia i veri valori dell’atleta bresciano. L’oro va al mattatore Greg Rutherford, che per quanto ne dica Carl Lewis, continua a vincere saltando 8,25m; altro titolo europeo verso Rio.

Nota felice invece per Hannes Kirchler che entra per il rotto della cuffia come ultimo ripescato nella finale del lancio del disco uomini, grazie al 63,74m del secondo turno, lo rivedremo quindi in pedana quando si giocherà il titolo europeo.

Prova grintosa che ripaga con la finale per Yusneysi Santiusti negli 800m, la quale rimane sempre sul carro delle migliori, tra la quarta e terza posizione, per poi cambiare marcia a 150m dall’arrivo insieme all’ucraina Pryshchepa, la quale vince la batteria, con dietro la nostra azzurra in 2’02”21.

Appuntamento a domani con altri azzurri in pista.

 

 

Foto: Campionati Italiani Assoluti Torino 2015 (Chiara Montesano/trackarena.com)

 

 

 

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