ROMA: Carl Lewis presenta la Corsa dei Santi, “Il doping può essere fermato solo dagli atleti”

Carl LewisQuesto anno la ”Corsa dei Santi” organizzata dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo è arrivata alla sua ottava edizione ed ha un testimonial molto speciale e molto importante: il figlio del vento, Carl Lewis

Carl Lewis ha raggiunto la Capitale dall’America in questi giorni per essere presente alla partenza della manifestazione che si svolgerà domani con partenza e arrivo da San Pietro, per poi proseguire nei luoghi più belli di Roma: corso Vittorio, Piazza Venezia, il Colosseo e Piazza del Popolo. 

L’obbiettivo della manifestazione, oltre a quelli dei far vivere una bella esperienza di sport in una delle città più belle del mondo e di dare spazio alla festa di Ognissanti, è quella di fare un atto di solidarietà verso quei bambini e quelle famiglie che sono stati colpiti dal Virus Ebola in Africa Occidentale. 


Oltre a Carl Lewis anche Al Bano e Valentina Vezzali hanno preso parte a questa iniziativa, anche se purtroppo non sono stati presenti alla conferenza stampa ma hanno mandato dei video per supportare l’azione di beneficenza portata avanti dalla Fondazione Don Bosco nel Mondo.

La Fondazione Don Bosco nel Mondo infatti si occupa di aiutare queste popolazioni attraverso offerte e di fare volontariato nei paesi in cui c’è bisogno di aiuto; il tema dell’ebola è un tema molto caro al Figlio del Vento, la malattia è arrivata in varie parti dell’Europa e ha raggiunto anche gli Stati Uniti ma grazie al lavoro di molti medici si è riusciti a trovare un modo per debellarla definitivamente.

Carl Lewis trova che lo sport sia un modo per abbattere le barriere e creare una coesione sociale; nello sport non esistono razze e le persone vengono giudicate in base al proprio carattere e al proprio fair play. 


Il nove volte Campione Olimpico dopo la conferenza stampa si è pronunciato circa alcuni argomenti attuali, tra cui la candidatura per le Olimpiadi del 2024, Usain Bolt e il doping. Come ogni cittadino italiano, americano, francese o appartenente ad una delle nazioni che si sono candidate spera che i Giochi Olimpici si svolgano nel proprio paese, per valorizzarlo e avere la possibilità di assistere al più grande evento sportivo del mondo.Tu sei romano e speri che sia Roma a vincere la candidatura, io sono americano e spero che sia Los Angeles a farlo“, risponde così a chi gli chiede pronostici sui risultati.

Io e Usain Bolt non possiamo essere paragonati – afferma – apparteniamo a epoche e a specialità diverse. Non posso neanche dire chi sarebbe il mio avversario più temuto perché ognuno, nella propria stagione, ha avuto i suoi avversari“.

Riguardo al doping, argomento che in passato lo ha visto come protagonista quando sono state coperte alcune sue positività, pensa che siano gli atleti a decidere di far fermare queste pratiche, fino a che tutti non ne saranno contrari allora continuerà ad esistere.

Foto Chiara Montesano/trackarena.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *