STORIE: Louis Spyridon, il primo erede di Filippide

spyridonLouis Spyridon è stato un atleta greco vissuto a cavallo fra gli ultimi anni del 1800 e i primi del 1900; nato ad Amarousio il 12 Gennaio 1873, scrisse la storia correndo e vincendo la maratona della Prima Olimpiade dell’era moderna col tempo di 2h58’50”.

Spyridon era nato in una famiglia di modeste condizioni economiche ( i suoi genitori erano vignaiuoli) e, fatta eccezione per gli anni tra il 1893-1895 nei quali svolse il servizio militare, si era sempre occupato di mansioni abbastanza umili per sopravvivere facendo pastorizia e trasportando acqua minerale, insieme al padre, fino ad Atene, distante 15 km.


La partecipazione di Spyridon alle Olimpiadi può essere definita quasi “casuale”. Molti infatti erano coloro che ardevano dalla voglia di partecipare, non per vittoria ma per spirito “combattivo”, prese atto di poter competere alla maratona sotto la spinta dei suoi superiori militari, i quali conoscevano le potenzialità del ragazzo
Gli organizzatori greci agognanti la vittoria della maratona, istituirono dei “turni eliminatori” affinchè vi partecipasse la crème della crème dei corridori; così il 22 Marzo 1896 fu istituita questa prima selezione che venne vinta dall’idolo Kharilaos Vasilakos.

I tempi delle eliminatorie non convinsero i selezionatori, fu quindi organizzato un secondo turno nel quale sarebbe stato selezionato chiunque fosse andato al di sotto del tempo fermato dal vincitore della prima prova. A questa seconda competizione Spyridon giunge quinto scendendo comunque al di sotto del tempo di Vasilakos e ottenendo così il pass per la partecipazione dei Giochi Olimpici. Spyridon si allenò costantemente per questo appuntamento, anche grazie agli amici, che messi insieme 25 Dracme, permisero al corridore di comprarsi un paio di scarpe.

Alla I°Olimpiade dell’era Moderna, la Maratona era la gara più attesa, perchè avrebbe riportato alla luce la storia di Filippide, che corse da Maratona all’Acropoli di Atene per annunciare la vittoria sui Persiani nel 490 a.C. , spirando subito dopo.
La Maratona avrebbe seguito un percorso analogo della lunghezza di 40 Km (i 42.195 Km che tutti conosciamo, furono stabiliti solo nel 1921).


Alla competizione i partecipanti non erano molti (circa una ventina) e i composti per lo più atleti greci, fatta eccezione per un Australiano, un Ungherese, un Francese e uno Statunitense. Numerosi atleti, tuttavia, si erano ritirati ancor prima dell’inizio della gara perchè non si sentivano in grado di competere.
Il 10 Aprile 1896 alle ore 14.00, il colonnello Papadiamantopoulos diede il via alla Maratona della prima Olimpiade dell’era Moderna.

Spyridon si presenta quindi sulla linea di partenza, speranzoso e determinato alla vittoria, guidato dalla sua giovane età (23 anni) e dalle scarpe regalategli dagli amici. Dimostra una enorme forza fisica e di volontà contornata anche da alcune “leggende”: sembra che all’altezza di Pikermi, la maggior parte dei contendenti avesse rinunciato , mentre Spyridon stava sorseggiando vino, chiedendo informazioni sugli avversari, dicendo che avrebbe avuto tutto il tempo di riprenderli se fossero passati avanti.
Tutti cominciarono ad accusare al trentesimo chilometro il portentoso sprint iniziale che aveva lasciato indietro tutti gli atleti “di casa”.


Essi infatti non erano abituati a percorrere tale distanza, cosa che non era la medesima per gli atleti Greci che invece partivano consapevoli delle loro capacità grazie anche alle preselezioni alle quali avevano corso per vincere la partecipazione all’Olimpiade.

Spyridon approfittò per iniziare la sua epica rimonta, avversario dopo avversario.
Dopo 33 Km riuscì a raggiungere l’Australiano Flack, il quale preso da vaneggiamenti, viene aiutato da un passante greco, che per tutta risposta riceve un pugno dal corridore, che pensava ad un tentativo di “sabotaggio”.
Allo stadio, l’aria che si respirava era particolarmente piena di tensione, infatti, i ciclisti incaricati di portare la cronaca della gara, avevano testimoniato ancora Flack alla testa della corsa ; quando però arrivò un secondo messaggio con la notizia “Hellene! Hellene!” La folla si rallegrò con grande entusiasmo, vedendo Spyridon all’orizzonte.

Nel preciso momento in cui Spyridon mise piede dentro lo stadio dove c’era l’arrivo che avrebbe segnato la fine delle sue fatiche, la folla esplose in un boato di gioia che accompagnò l’atleta fino all’ultimo passo della sua corsa.


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Il tempo finale 2h58’50” vedeva Spyridon vincitore con un vantaggio di 7 minuti sul secondo piazzato (il favorito Vasilakos fu bloccato a causa della folla che lo acclamava o che si congratulava).
La terza piazza del podio venne conquistata da Spiridon Belokas, che però venne squalificato non appena venne scoperto che gran parte della gara l’aveva “corsa” a bordo di un carretto.
I festeggiamenti seguenti all’arrivo furono ricordati con grande gioia e commozione da Spyridon, il quale venne osannato e portato in trionfo.

Dopo la vittoria, ritornò nel suo villaggio con un cavallo e un carretto regalategli dal re di Grecia. Non corse mai più. L’unico “regalo” che accettò fu un orologio d’oro, servito per comprarsi un nuovo carro per trasportare l’acqua. Si sposò con Eleni, una ragazza che aveva fatto il tifo per lui durante la corsa Olimpica, ai bordi della strada.
Louis Spyridon era diventato un eroe nazionale; gli fu riservato l’onore di essere l’alfiere alla cerimonia di chiusura dei giochi che lo hanno visto protagonista, fu sommerso di doni di ogni genere; si racconta di offerte quasi al limite dell’assurdo, come gli abitanti greci d’Inghilterra che cercarono di regalare al corridore un podere chiamato “Campo di Maratona”, o la storia di un oste, che offrì a Spyridon cibo gratis per una decade.

Nel 1926 fu incarcerato perchè accusato, si scoprì in seguito ingiustamente, di aver falsificato documenti militari. I giornali fecero notare con ostinata frequenza l’ingiustizia subita dal maratoneta. Purtroppo nello stesso anno perderà anche la moglie.


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Il legame di Spyridon con le Olimpiadi è forte anche negli anni successivi alla sua vittoria; a quelle del 1936 di Berlino partecipa come membro della delegazione greca, vestito con il costume nazionale, quello degli Euzones. Fu ricevuto da Hitler poco prima dell’inaugurazione dei Giochi, donando al Fuhrer un ramoscello d’ulivo, proveniente direttamente da Olimpia. Spyridon non apparve più in pubblico.

Louis Spyridon, dopo la gioventù di corsa ed il lavoro di impiegato al comune di Maroussi negli ultimi anni, si spegne ad Amarousio il 26 Marzo 1940. Avrà funerali di stato.

La memoria di Louis Spyridon è stata onorata alle Olimpiadi di Atene del 2004, quando è stato deciso di costruire lo stadio Olimpico nel luogo in cui sorgeva il villaggio di Spyridon.

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